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La Repubblica / Affari&finanza

Il trattore parla con la vigna ... Hi-tech... Il trattore parla con la terra, interagisce con la vigna, opera in modo differente a seconda delle stagioni e del suolo, sceglie le foglie, dosa sapientemente i concimi riconosce la differenza dei terreni. Succede nella tenuta Le Mortelle, a Castiglione della Pescaia, dei Marchesi Antinori, pionieri di un progetto pilota destinato a segnare il futuro della viticoltura italiana: un trattore che concima e sfoglia da solo, regolando e variando la lavorazione in completa autonomia. Tutto merito dell’innovazione tecnologica che grazie al computer e ai sistemi di telecomunicazione satellitari consente di realizzare sistemi di comunicazione interattiva tra macchine, oggetti e territori. Il trattore, infatti, è un gioiello hitech, dotato di un terminale in grado di raccogliere tutte le informazioni relative sia al trattore stesso, sia alle attrezzature collegate e capace, inoltre, di governare tutte le attrezzature in base a una “intelligenza geografica”, governata dal Gps. Il progetto pilota di viticoltura hitech è stato realizzato mettendo insieme un pool di specialisti: il Cefriel, centro di eccellenza per l’innovazione tecnologica, che ha progettato il terminale e messo a punto l’applicazione mirata per la viticultura di precisione; il gruppo Same DeutzFahr, che opera nella fornitura e adattamento del trattore; Tecnovict, progettista e fornitore dell’apparecchiatura di concimazione e Terradat, che ha realizzato le mappe della tenuta con un rilevamento aereo multispettrale.

La viticoltura del futuro, in realtà, consente di tornare indietro, ai tempi in cui il viticoltore conosceva palmo a palmo la sua vigna, e regolava lavorazioni, sfogliature, concimazioni e antiparassitari in base all’esigenza di ogni singola vite. Oggi tutto questo lo fanno le macchine. Il trattore, infatti, riceve segnali dal navigatore satellitare e in base a una particolare applicazione distribuisce, per esempio, solo la quantità di concime strettamente necessaria alla singola particella di terreno: sa quali sono le aeree più rigogliose e quello meno fertili, quelle all’ombra e quelle più soleggiate. La fertilizzazione così controllata consente di ridurre l’impatto ambientale. Non solo. Anche sulla sfogliatura è possibile operare per porzioni di filare, togliendo di più qua, di meno più avanti. Insomma, la manualità più certosina in versione hitech. Stesso discorso per la distribuzione dei fitofarmaci: sulla base dello stesso principio il trattore eroga i quantitativi necessari per ogni singola porzione.

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