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La Repubblica / Affari&finanza

Il Made in Italy salvato dal lusso ... “Vogliamo crescere e abbiamo deciso di creare una nuova catena Hassler Hotel & Resort e nei prossimi cinque anni sorgeranno dieci ‘sister hotel’, nelle più prestigiose mete del business e del turismo internazionali come New York, Washington, Chicago, Londra, Zurigo, Doha, Jeddah”. Roberto Wirth è il proprietario del più prestigioso albergo di Roma, in cima alla scalinata di Trinità dei Monti, unico per posizione e tradizione, è noto in tutto il mondo come uno dei simboli del lusso italiano.

In piena crisi mondiale, con gli americani che tagliano i viaggi, i russi e giapponesi che mettono a dura prova il turismo italiano, si lancia in una nuova avventura: l’espansione del brand, in partnership con Moreno Occhiolini, consolidato imprenditore dell’hotellerie di altagamma. Un’operazione che ha avuto forse meno eco di quella dell’acquisto del 6% della Saks da parte della Tod’s di Diego Della Valle. O del 100% del wishky americano Wild Turkey da parte della nostra Campari. Ma tutte vanno nella stessa direzione: le eccellenze del lusso italiano, da quelle grandi alle più piccole, nonostante tutto, continuano a conquistare quote di mercato, seppure a ritmi rallentati. E’ quello che fa la differenza, dicono gli analisti, quando si analizza lo stato di salute di ogni singola azienda nelle fasi più buie... ...Il Made in Italy è un marchio collettivo, che fa sognare il mondo. Come le scarpe con le gommine della Tod’s, che una volta indossate da Luca Cordero di Montezemolo e Giovanni Agnelli sono diventate uno status symbol che ne ha decretato l’immediato successo. Il Made in Italy del lusso, fatto di tante diverse storie di successo sparse a macchia di leopardo sul territorio. E che domina dagli yacht, con i marchi Azimut Benetti, numero uno al mondo, e Ferretti, fino al vino e agli spirits di nicchia. “Ho venduto tutte le bottiglie, grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo anche negli Usa e sto per lanciare un nuovo vino bianco, prima in Italia poi all’estero”, racconta Antonio Moretti, imprenditore del fashion con i marchi Arfango e Carshoe, in partnership con Patrizio Bertelli, patron di Prada, ora prestato alla viticoltura con etichette che hanno ottenuto altissimi punteggi su Wine Spectator, bibbia del settore...

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