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La Repubblica / Affari&finanza

Cheval Blanc, Petrus e Dom Pérignon record per l’asta dei vini di Albert Frère ... La prima vendita online di Sotheby’s con le bottiglie della collezione privata di uno degli uomini più ricchi del mondo. Il ricavato, 1,15 milioni di sterline, tutto in beneficenza... È stata la prima asta di vini online di Sotheby’s e sarà ricordata come un record. Molto dipende dalle bottiglie vendute, molto anche dalla collezione di provenienza, in questo caso garanzia di conservazione perfetta: i vini venduti erano di proprietà del barone Albert Frère, uno degli uomini più ricchi del mondo secondo le classifiche di Forbes. Frère è, tra l’altro, anche socio di Bernard Arnault in Lvmh, big mondiale del lusso che in portafoglio ha diversi Châteaux francesi nonché brand di champagne al top: i vini all’asta erano stati tutti conservati allo Château Cheval Blanc, la residenza estiva a Saint-Emilion che Frère condivide con la famiglia Arnault. Una cassa di sei bottiglie di Cheval Blanc 1990 è stata aggiudicata per 8.050 sterline (13.178 dollari); a giugno scorso sempre Sotheby’s, a Londra, aveva battuto una cassa da dodici bottiglie della stessa annata per 11.270 sterline. Cheval Blanc è diventato noto al grande pubblico per il film Sideways: l’annata 1961, una delle più grandi di tutto il secolo secondo i rating internazionali, è quella bevuta in un fast food nel bicchiere di piastica da Miles, il protagonista di questo film che ha dato il via al filone dei vini sul vino. Château Cheval Blanc 1999 prodotto e conservato nella famosa tenuta di Saint-Emilion. È il buen ritiro dove i due amici e soci ricevono conoscenti, discutono con i partner di grandi affari. Nella suite dove alloggiano i Frère, le foto ricordo della figlia Ségolène, che ha coronato il suo matrimonio tra le distese di Cabernet Franc, Sauvignon, Merlot, Petit Verdot. L’asta di fine settembre, battuta a Londra, è andata in onda in tutto il mondo via web. L’ultima di un anno particolarmente brillante per le vendite all’incanto di vini pregiati, a conferma del detto che un investimento in vino è sempre una garanzia: male che va puoi sempre berlo, disse una volta in una intervista tv l’avvocato Gianni Agnelli. E come luila pensano in molti. Fatto sta che le aste di vini sono quelle che hanno subito di meno l’impatto della crisi. A tenere su le vendite sono stati gli acquirenti asiatici, secondo quanto dichiarato da Stephen Mould, direttore sezione vino per l’Europa di Sotheby’s. Dodici bottiglie di Château Lafite 2000 sono state vendute a 13.225 sterline (21.525 dollari), contro una stima di 9.000, ad acquirenti asiatici. “Gli asiatici amano il Lafite, perché era al top della classificazione dei Bordeaux del 1855. Hanno avuto anche una degustazione a parte per questo vino”, ha spiegato Mould. Dodici bottiglie di Petrus sono state vendute a 29.900 sterline (48.937 dollari), il doppio delle previsioni. Dodici bottiglie di Haut Brion 1980, a 10.350 sterline. Nel portafoglio delle bottiglie del magnate belga figuravano anche degli champagne: il Dom Pérignon Rosé 1996, sei bottiglie, vendute a 1.495 sterline (2.442 dollari), contro 800-1000 delle stime. Un’annata veramente particolare: “È come lo yin e lo yang, la ricerca dell’equilibrio tra la struttura, il carattere del Pinot Noir e i profumi dello Chardonnay, l’unione perfetta che fa la trama dello Champagne. Questo ’96 rosé è un viaggio ai limiti del territorio di Dom Pérignon. Un’altra espressione, caratterizzata da un raro equilibrio tra potenza e acidità. Frutto di un’annata ricca di contrasti”, aveva raccontato ad Affari&Finanza, Richard Geoffrey, lo chef de cave, il maestro di cantina del Dom Pérignon, nel corso di una degustazione in esclusiva con il Gambero Rosso, una verticale dove l’annata 1966 ancora la faceva da protagonista: fresco dopo oltre quarant’anni, un vino che sa di rum. Il ricavato dell’asta, 1,15 milioni di sterline (1,65 milioni di euro), è stato tutto devoluto alla Charles-Albert Frère Foundation, che il miliardario belga ha creato nel 2000 a ricordo della scomparsa di suo figlio, deceduto in un incidente automobilistico a soli 19 anni.

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