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La Repubblica / Salute

Vino e manipolazioni - “Ritorno all’uso naturale”. Convegno a Marsala su benefici, tossicità, dosaggio ... Un piacevole alimento per favorire lo stato di benessere e prevenire molte malattie, ma attenzione alle manipolazioni che vorrebbero estrarne dei farmaci. Dal VII Convegno Internazionale “Vino e Salute” che si è svolto a Marsala (Trapani) organizzato dal professor Aldo Bertelli, del Dipartimento di farmacologia, chemioterapia e tossicologia medica della Facoltà di Medicina dell’Università di Milano, arriva un invito al “ritorno dell’uso naturale del vino”. «Dalla comparsa della ricerca sul Frech paradox, spiega Bertelli «ci sono stati numerosi studi volti a individuare le proprietà farmacologiche del vino e fra queste sono risultate le catechine, i polifenoli, la quercitina, i cinnamati e alcuni stilbeni tra cui in particolare la viniferrina e il resveratrolo, il piceide e la malvidina».

Lo studio di queste molecole ha portato a dimostrare una somigliante attività da una parte con gli estrogeni e dall’altra con gli antinfiammatori non stereoidei. «Attraverso due linee di ricerca» continua Bertelli «si è potuto evidenziare come, agendo sui recettori e attraverso un sistema di attivazione genetica, il resveratrolo e i suoi analoghi potessero inibire molte patologie che si riscontrano nella sperimentazione sia in vitro che nell’animale».

Il farmacologo sottolinea però il pericolo di una possibile manipolazione delle componenti del vino: «Poiché le sostanze che ho già citato», prosegue Bertelli, «a cominciare dal resveratrolo, se ad alte dosi, possono portare a risultati tossici, è bene che il loro impiego venga riportato al vino che è un fattore formidabile per favorire l’assorbimento e che comunque, almeno per buoni vini, ne contiene in dosi assai basse.

Il concetto è, dunque, quello di ritornare all’uso naturale del vino e allontanarsi da quelle manovre che vorrebbero manipolare una maggior concentrazione di resveratrolo nei vini stessi o addirittura portare il resveratrolo al di fuori delle diete naturali in modo da farne una sostanza a se stante, seppure poco conosciuta, con caratteristiche farmacologiche da definire e con caratteristiche tossicologiche da valutare. Bertelli conclude: «Anche se riuscisse ad estrapolare il prezioso reveratrolo gli effetti benefici non sarebbero così completi come nell’insieme del vino. E’ l’insieme di tutte le componenti che portano a quel rapporto che viene conclamato come “vino e salute”.

Nel convegno siciliano si è parlato anche del rapporto tra vino e depressione. «La comorbilità psichiatrica nell’alcolismo è presente nel 18-60 per cento dei casi», afferma il Prof. Mario Guazzelli del Dipartimento di Psichiatria dell’ateneo di Pisa, ossia chi non sa governare il proprio bere ha anche altre malattie psichiatriche soprattutto la depressione.

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