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La Repubblica / Salute

Quando fa bene un bicchiere di vino ... I radicali liberi dell'ossigeno hanno un ruolo importante nel processo di arteriosclerosi e nell'invecchiamento. Alcuni componenti della dieta mediterranea contengono molecole che neutralizzano i radicali e potrebbero perciò essere utili per combattere l'invecchiamento. Tra le molecole già note, molta attenzione si è concentrata negli ultimi anni sui polifenoli, che sono contenuti sia nell'olio che nel vino. Malgrado vi siano evidenze che queste molecole da sole possano bloccare i radicali, bisogna sottolineare come le ricerche abbiano fatto uso di concentrazioni di polifenoli che non sono osservabili nel sangue umano dopo assunzione di componenti della dieta mediterranea, incluso il vino. Per cercare di capire se e come un componente della dieta mediterranea, nel caso specifico il vino, abbia un'attività benefica per la salute abbiamo pianificato uno studio su 20 soggetti sani a cui è stata aggiunta nella comune dieta una quantità giornaliera di vino rosso o bianco pari a 2 bicchieri. L'attività contro i radicali liberi era misurata sia prima che dopo 15 giorni. Un altro gruppo che non assumeva vino era seguito per lo stesso periodo. Il risultato dello studio è stato che entrambi i vini bloccano i radicali di ossigeno ma l'effetto è maggiore con quello rosso. Per capire il motivo sono stati misurati i polifenoli nel sangue e si è osservato che dopo assunzione di vino rosso la quantità di polifenoli è maggiore. Ciò è spiegabile dal fatto che il vino rosso contiene circa 10 volte più polifenoli rispetto al vino bianco. Tre i polifenoli identificati: resveratrolo, acido caffeico e catechina. Va tuttavia sottolineato che la concentrazione di queste molecole era talmente bassa che è difficile immaginare che un solo polifenolo, per esempio il resveratrolo, possa essere responsabile dell'attività antiossidante del vino. Questo era documentato da alcuni esperimenti su cellule umane che mostravano come fosse necessario usare concentrazioni molto al di sopra di quelle trovate nel sangue umano per avere un effetto antiossidante. Per cercare di capire allora come i polifenoli possano spiegare l'effetto antiossidante del vino abbiamo eseguito degli studi su cellule umane nei quali abbiamo dimostrato che i 3 succitati polifenoli si potenziano tra di loro potendosi così ottenere un effetto antiossidante anche con concentrazioni molto piccole, uguali a quelle riscontrate nel sangue umano dopo assunzione di due bicchieri di vino. Questi risultati sono utili per capire come si esplica l'attività antiossidante di componenti della dieta mediterranea e per sviluppare nuove strategie contro l'invecchiamento e l'arteriosclerosi.

Francesco Violi
Direzione IV clinica medica
Università La Sapienza - Roma

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