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La Repubblica

L'archeologo Daniele Manacorda ... "E' una scoperta molto importante. Per tracciare una mappa delle vie commerciali nell'antichità non basta trovare i luoghi di smercio ma bisogna indagare nei siti di produzione". L'archeologo Daniele Manacorda aveva già fatto delle ricognizioni ad Albinia diversi anni fa, dopo la prima segnalazione dell'inglese Peacock. E ora è convinto che la nuova scoperta potrà dare grossi risultati. Quali, in particolare? "E' raro poter risalire alla fonte dei commerci. I fenomeni produttivi e commerciali sono complessi. Ci vuole il supporto dell'epigrafia e, nel caso di Albinia, abbiamo i caratteristici bolli a due lettere che ci hanno portato sulla strada giusta. E le analisi archeometriche, cioè lo studio della composizione chimica e mineralogica dei prodotti. Una volta trovata la zona di produzione e individuate le caratteristiche del suo prodotto, lo si può rintracciare con certezza. E il vino dell'Etruria romana viaggiò per certo in tutto il Mediterraneo occidentale" … "Il vino d'Etruria non era di certo il migliore, ma aveva una produzione fortissima … quella zona era disseminata da insediamenti destinati all'agricoltura intensiva, gestiti in regime schiavistico. Si producevano olio e vino in grandissime quantità". Finiva tutto all'estero ? "Per buona parte sì. I Romani tenevano per sé il vino buono e vendevano quello cattivo. Per i Romani il commercio ha sempre preceduto le espansioni politiche e militari. Così anche in Gallia. All'inizio il vino era per i Galli un bene di prestigio, i loro capi non potevano farne a meno. E i Romani smerciarono ettolitri di vino pessimo a prezzi esorbitanti".
E' vero che proibivano ai Galli di produrre vino in proprio? "C'è solo una vaga notizia di Cicerone. Ma che i Romani abusassero del protezionismo economico è certo. La forte esportazione di vino è durata però solo poche generazioni. Poi la Gallia ha cominciato a fare da sola, e la situazione si è ribaltata. La Roma imperiale non produceva più nulla, consumava e basta. Anche vino francese".

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