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La Repubblica

Trovate le vie del vino dai Romani ai Galli ... a ridosso dell'Argentario, sono state trovate le anfore che hanno portato vino di Maremma in tutta la Francia ... vendevamo insomma vino ai Galli. Ad ettolitri, se si giudica dall'incredibile numero di anfore di Albinia trovate in tutta la Francia. Non c'è archeologo in Francia che non conosca Albinia, tutti individuano all'istante la composizione dell'argilla delle sue anfore e i bolli caratteristici. Circa il 70% delle anfore italiche trovate in Francia viene da lì. In una sola cittadina, Bibracte capitale degli Edui, se ne sono contate più di un milione. Giunte in poco più di cent'anni, dalla metà del II secolo a.C. fino al dì in cui Cesare, conquistando le Gallie, diffuse anche in quelle terre la coltivazione della vite. Un'anfora conteneva 24 litri, i conti sono presto fatti. Si parla di fiumi di vino giunti in Gallia in pochissimi anni. I Galli impazzivano per il vino, e all'epoca non andavano troppo per il sottile, se è vero che il vino di Maremma era pessimo. Non c'è autore classico che si degni di menzionarlo. Così l'anno scorso sono iniziate le ricognizioni sul terreno, ... volute da un gruppo di archeologi italofrancese (tra gli sponsor dell'impresa, oltre al Dipartimento di archeologia dell'Università di Bologna e al Ministero degli esteri francese, c'è il consiglio regionale della Borgogna): ... alla foce dell'Albegna, il terreno regala cocci a ogni passo. Per chilometri. Le indagini si sono concentrate in un appezzamento di 17 ettari, oggi landa desolata tra fiume, Aurelia e ferrovia, dove i geologi hanno riscontrato moltissime anomalie nel terreno ... alla fine sono spuntate anche due fornaci all'interno di un grande edificio … con gli scavi hanno scoperto che c'è molto di più: le due fornaci, accostate l'una all'altra, sono di certo le prime di una serie. Un'industria. Fatta apposta per vendere vino ai francesi.
L'itinerario del vino: dalla Maremma alla Francia: imbarco ad Albinia-Argentario; arrivo a Marsiglia; su per la Loira fino a Bibracte, dove si distribuiva in tutta la Francia del Nord. Come ? Dal porto di Albinia le navi colme di anfore vinarie raggiungevano Marsiglia, da qui salivano lungo la Loira e raggiungevano il territorio degli Edui, che nel I secolo a.C. avevano il monopolio del commercio del vino italico.
I bolli: gli operai di Albinia stampavano sulle anfore bolli molto particolari. Invece della firma del proprietario avevano adottato un sistema alfa numerico simile a quelle delle nostre targhe automobilistiche. La prima lettera indica la fornace, la seconda la fase di produzione.
Il potere: Vercingetorige, il grande capo gallico sconfitto da Cesare, aveva anfore vinarie sulle sue monete d'oro: per i Galli il vino era la bevanda dei capi, mentre la birra era la bevanda di tutti.

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