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La Repubblica

Enoteca online per Esperya: Enotrya debutta a Recanati ... Il contesto, fra i più affascinanti che si possano immaginare; i protagonisti, otto fra i più grandi vini in assoluto prodotti nell'ultimo ventennio; l'occasione, la presentazione di una formidabile enoteca online. Comparse privilegiate, una dozzina di degustatori, in testa i padroni di casa contessa Anna Maria Leopardi, con i figli Giacomo e Vanni Leopardi, e un Gino Veronelli - vero e unico maestro della cultura enogastronomica italiana - in gran forma. Sede a Porto Recanati, guidata da Antonio Tombolini, Esperya è la più importante «bottega» europea di gastronomia online. E per la nascita di Enotrya, suo braccio enologico (che già annovera a catalogo oltre trecento etichette di vini d'alta qualità e d'annata di tutto il mondo, acquistabili online, con garanzia di recapito entro 24 ore in tutta Europa anche per una sola bottiglia), ha organizzato una degustazione d'eccezione, tema «Italia, Francia e una grande annata: il 1985», svolta nelle storiche cantine di Palazzo Leopardi, nel cuore di Recanati, qualche piano sotto la biblioteca, i saloni, i salotti, gli oggetti che accompagnarono la vita di tutti i giorni di Giacomo Leopardi. Profano l'accostamento al vino? Nient'affatto, se è vero, com'è vero, che in moltissimi suoi scritti il poeta dichiara conoscenza e amore per il vino come per la sua terra. Il livello delle etichette prescelte, poi, era del tutto in linea con la festosa solennità del luogo e dell'avvenimento: per l'Italia, Barbaresco Sorì San Lorenzo e Sorì Tildìn di Angelo Gaja, Barolo Cannubi Boschis di Luciano Sandrone, Sassicaia di Incisa della Rocchetta; per i francesi, Chateau La Mission Haut Brion, Chateau Margaux, Chateau Cheval Blanc, Pétrus; tutti del 1985, annata buona nel Bordolese, ottima in Piemonte e Toscana. Nessuna competizione né classifica, ma confronto d'opinioni sì, e anche vivaci. Pur nelle rispettive peculiarità, tutti largamente promossi i vini, salvo (sorpresa soltanto per chi già non lo conosceva) del Pétrus la bottiglia più costosa del lotto, che ha confermato la mediocrità del suo ‘85. Unanimità per la quasi perfezione e per la piacevolezza di Cheval Blanc e Margaux, non potentissimi ma di notevole eleganza, plebiscito per il Sassicaia, ormai bottigliamito, oggi completo, ricco, fine e di massima godibilità. Più dialettico, ma del tutto positivo, il giudizio sia sui tre piemontesi, vini meno «facili» ma di forte personalità, di gran classe, con note di freschezza e d'equilibrio, sia su La Mission Haut Brion, molto complesso e variegato ma di meno facile approccio.

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