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La Repubblica

Tra le sorprese 20 nuove etichette selezionate dal maestro “perché scaldano il cuore”. Duemila vini doc per un anno ecco la guida firmata Veronelli. Una sezione del volume è dedicata ai "grandi esordi", 215 le bottiglie che hanno avuto l'onore delle tre Superstelle dal famoso enologo … Per fortuna, ci sono i giapponesi. Che incuranti della crisi internazionale, continuano a inseguire i grandi vini del mondo. A cominciare da quelli italiani. Così entusiasti e determinati da aver chiesto a Luigi Veronelli di esportare la sua nuovissima guida dei vini. Il maestro - 75 anni portati con mirabile verve polemica - ha accettato, lusingato. Dando il via a un'interminabile corrispondenza, elettronica e non, per tradurre, adattare, ricomporre. Così, dalla prossima settimana, oltre alle 3 guide «Oro» - vini, ristoranti, alberghi - presentate ieri alla prima edizione del Salone del vino, in corso di svolgimento al Lingotto, andrà in libreria - a Milano come a Tokio - anche l'edizione giapponese de «I vini di Veronelli».
Conferenza affollata e attenta, quella che ha celebrato la prima uscita «massiccia» nello scadenziario frenetico delle presentazioni. Un trittico di guide, realizzato insieme ad Arturo Rota, direttore della collana, e a uno stretto gruppo di collaboratori, per coprire un ventaglio amplissimo della cultura enogastronomica e ospitaliera del Paese: preceduto in fiera dalle uscite della guida di Luca Maroni - ex ragazzo prodigio con i suoi percorsi alla piacevolezza - e di quella dell'americanofiorentino Hugh Johnson, in testa alle classifiche mondiali del settore, con i 4 milioni di copie della sua Pocket. Il tutto, in attesa dell'evento clou della stagione editorialenologica: la presentazione, mercoledì 21, dell'opera prima del tandem Vizzari-Masnaghetti, autori per il gruppo l'Espresso di una sorta di «one man guide», il primo nelle vesti di supervisore del lavoro del secondo. Ma non c'è autore di guida enogastronomica che non sia debitore nei confronti di Veronelli, ideologo riconosciuto del partito della terra, e dei suoi tesori alimentari, dal vino in poi. Per questo, Veronelli continua a privilegiare le parole alle cifre: «Ogni anno, a questo punto, comincia la corsa ai voti. Chi ha dato di più, chi di meno e perché. Io invece dico che bisogna soprattutto leggere, entrare nello spirito del racconto, non fermarsi al freddo dato numerico». Nella nuova guida, sono state prese in esame quasi 2.000 etichette, di cui 215 fregiate delle Super Tre Stelle. Ma c'è stato spazio anche per i Grandi Esordi e soprattutto per i «Soli», i 20 vini - di cui 10 espressamente selezionati dal maestro per «Repubblica» - che più gli hanno scaldato il cuore nell'ultimo anno.
In quanto ai 2219 ristoranti recensiti, quattro superfamiglie al comando - Santini, Iaccarino, Pierangelini e Pinchiorri - e sotto di loro 72 cucine che hanno sfiorato quota 100, raggiungendo i vertici dell'eccellenza. Più sfumato il discorso sulla guida degli alberghi, la cui curatrice, Benedetta Veronelli, è stata ammessa per a prima volta quest'anno da un padre severo all'onore della collana delle «Guide oro». Nessun voto: piuttosto la ricerca di tranquillità, accoglienza, ospitalità. E buona cucina, naturalmente.

LE DIECI SORPRESE DI VERONELLI

- FUMIN VIGNE LA TOUR ’99
Azienda Les cretes, Aymavilles (Aosta)

- LE RANE MALVASIA DEI COLLI PIACENTINI 2000
Azienda Luretta, Bacedasco (Piacenza)

- MARTIN COLLI TORTONESI ’99 TIMORASSO
Azienda Martinetti, Torino

- ORGNO MERLOT ’98
Azienda Gino Fasoli, Colognola ai Colli (Venezia)

- PRIMITIVO FALERNO DEL MASSICO ’98
Azienda Michele Moio, Mondragone (Cosenza)

- RAYON BLANC DE MORGEX 2000
Azienda Cave du Vin Blanc de Morgex et de Lasalle, Morgex (Aosta)

- RUBIS DOLCETTO D’ALBA 2000
Azienda Rocche Costamagna, La Morra (Cuneo)

- TOCAI COLLI ORIENTALI DEL FRIULI ’99
Azienda Ronco delle Betulle, Manzano (Udine)

- VIGNA RIONDA BAROLO ‘95
Azienda Giacomo Anselma, Serralunga d’Alba (Cuneo)

- VIOGNIER 2000
Azienda Michele Satta, Castagneto Carducci (Livorno)

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