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La Repubblica

Vini, la carica dei magnifici trenta Piemonte e Toscana superstar. Calici spensierati, con grinta o "palestrati". Un viaggio per l'Italia lungo quasi 15mila bicchieri ... «I vini d'Italia 2002: tutta la verità, con severità». Non ha avuto paura, Alessandro Masnaghetti, nel definire la prima uscita della guida dei vini d'Italia curata per l'Espresso. Tanti, tantissimi vini degustati e valutati - oltre 14.350 - una pagina appena per elencare quelli definiti «leader»: una manciata di nomi - 23 - per disegnare le 30 migliori espressioni della viticoltura italiana. Esordio d'impatto e raffinato, ieri mattina al circolo della Stampa, sotto gli occhi emozionati di Enzo Vizzari, responsabile editoriale della nuova creatura, e di Gino Veronelli, maestro e mèntore di Masnaghetti, ingegnere milanese fulminato sulla via del vino e marito di una delle più brave agronome italiane, Cristina Geminiani, a sua volta produttrice di vini (di cui lo stesso Vizzari ha redatto personalmente la scheda). Difficilmente, una guida potrebbe appartenere al suo curatore in misura maggiore, se è vero che Masnaghetti ha personalmente degustato oltre il 95% delle etichette prese in esame: la dimensione di «one man guide», supportata dai confronti con un quartetto di collaboratori, ha prodotto un'inusuale omogeneità di giudizio, «nel bene e nel male», ha precisato Masnaghetti, «ma almeno nessuno potrà accusarci di incoerenza o di votazioni ondivaghe».Al di là dei reiterati inviti a non fermarsi alle votazioni, «perché il lavoro va letto nel suo intero, altrimenti si perdono dei riferimenti importanti», l'elenco dei Top30 ha subito diviso il partito dei supertuscans e dei barolisti. A vincere, in questo esordio editoriale, sono stati i piemontesi, che hanno piazzato ben 12 vini contro i 10 toscani, - secondo Masnaghetti, «per una questione di maggior personalità» - mentre a livello regionale le due più prestigiose aree vinicole italiane si sono equivalse con 35 produzioni di alto profilo ciascuna.Su tutti, comunque, splende la stella di Roberto Voerzio, primissimo in classifica a mezzo punto dall'eccellenza assoluta con la sua fantastica Barbera Pozzo dell'Annunziata. Al suo fianco, il Verduzzo passito di Lis Neris. Rispetto al produttore friulano, Voerzio ha piazzato nei primi 20 altri due dei suoi grandi rossi, il Barolo La Serra e il soprattutto il Barolo Brunate, già gratificato in estate con un superbo cento centesimi dai super critici americani di "Wine Spectator". Per rendere più lieve il succedersi rigoroso di degustazioni e voti - sotto i 12/20 i vini sono stati citati senza voto a testimonianza di qualità e quantità del lavoro svolto — sono state inseriti alcuni gustosi consigli d'uso, che vanno dai nuovi acquisti (vini palestrati, grintosi, spensierati, da chiudere in cantina, etc..) ai comandamenti per la giusta degustazione, fino all'elenco di cantine, vitigni e alle caratteristiche delle ultime annate di produzione. A mancare, soltanto i prezzi, «perché è difficile dare delle cifre esatte». Per aiutare gli acquirenti meno avvertiti, però, alcune schede sono state arricchite di brevi annotazioni. Così, quando leggerete «per conti correnti ben corazzati», non avrete dubbi: quelle bottiglie sono da grandi occasioni.
I vini leader: con 19,5/20, il dolce Tal Luc '99 di Neris Lis e il rosso Barbera d'Alba Riserva Vigneto Pozzo dell'Annunziata '98 di Roberto Voerzio. Seguono altri due rossi, con 18,5/20: Syrah '99 di Fossi e il Barolo Brunate '97 di Roberto Voerzio. A seguire, con 18/20, Barolo Brunate '97 di Enzo Boglietti e Amarone Vigneto di Monte Lodoletta '96 di Romano Dal Forno, Barolo Bricco Luciani '97 di Silvio Grasso, Barolo Vigna Rionda '97 di Fratelli Oddero, Redigaffi '99 di Tua Rita; con 17,5 punti, Vin Santo '91 di Avignonesi, 50&50 di Avignonesi-Capannelle, Langhe Nebbiolo Sorì Tildin '97 di Angelo Gaja, Saxa Calida '99 de Il Paradiso-Cappelli Cetti, Fratta '99 di Maculan, Barolo Rocche dei Rivera di Castiglione '97 dei Fratelli Oddero, Barolo Bussia Vigna Munie '97 di Armando Parusso, Alto Adige Bianco Passito Comtess' Sanct Valentin 2000 dei Produttori di San Michele Appiano, Alto Adige Gewurztraminer Passito Terminum '99 dei Produttori di Termeno, Barolo La Serra '97 di Roberto Voerzio; con 17 punti, l'Amarone Valpolicella '97 di Allegrini, La Poja '97 di Allegrini, il Vin Santo Occhio di Pernice '89 di Avignonesi, Barolo Prapò '97 di Ceretto, Brunello di Montalcino Riserva Poggio al Vento '95 della Tenuta Col d'Orcia, Ardingo Calbello '98 di Andrea Costanti, Langhe Nebbiolo Costa Russi '97 di Angelo Gaja, Gisele '99 de La Rampa di Fugnano, Amarone Valdoppolicella Classico La Fabriseria '98 dei Fratelli Tedeschi, Il Borro '99 de La Tenuta Il Borro, Barbera d'Alba Carrone Vigna Vecchia '99 di Vietti.

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