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La Repubblica

Il tappo a vite sfida il sughero: "non si rompe e tiene l´aroma". La rivoluzione del vino californiano, un´eresia per i puristi. Umile e destinato solo alle bottiglie di scarsa qualità, ora è in risalita. Negli Usa è diventato un´alternativa valida anche per le produzioni più preziose. Ma anche in Europa qualcuno si sta convertendo ... Per anni l´industria vinicola ha ventilato l´ipotesi di sostituire i tappi di sughero sulle bottiglie dei vini di qualità con tappi a vite. Oggi c´è chi è passato ai fatti. La Napa Wine Co. di Oakville, California, ha convertito una delle sue catene di imbottigliamento alla posa di tappi a vite. La ditta non produce comune vino da tavola, ma trasforma i grappoli di cantine di lusso come Pahlmeyer, Fife, La sirena, Stanglin Family e Bryant Family. Per anni i produttori hanno cercato un sostitutivo ai tappi di sughero, che perdono, si rompono, si sbriciolano, e danno al vino un sentore di muffa. L´unica alternativa era l´umile tappo a vite. Ma quella che agli occhi dei produttori rappresenta una soluzione ragionevole è sacrilega per i consumatori. Il direttore della compagnia, Sheldon Parker, spiega che per ora procede all´imbottigliamento con tappo a vite solo per un cliente, la Downing Family Vineyards, ma sarebbero quattro i produttori in lista d´attesa. I tappi a vite assursero all´onore delle cronache quando nel 1997 Gordon Getty, il multimiliarardario, annunciò che li avrebbe utilizzati per i vini da 150 dollari la bottiglia prodotti dalla sua azienda, la Plumpjack Winery della Napa Valley. Da allora almeno la metà della sua limitata produzione ha il tappo a vite. La Gallo, che produce annualmente 6 milioni di casse di vino, dai suoi vigneti californiani, ha intenzione di sondare l´opinione dei consumatori prima di aumentare le confezioni con tappo a vite. Tra le altre cantine che utilizzano il tappo a vite figurano la Fetzer, per i vini esportati in Europa, e la Murphy-Goode, della Alexander Valley, per tutta una linea di nuova produzione. La Bodegas Torres, una delle più grandi cantine spagnole, imbottiglia alcuni dei suoi bianchi con tappi a vite. Il presidente dell´azienda spagnola, Miguel Torres, intervistato dalla rivista Wine Spectator, ha affermato di aver inviato 12.000 casse di Vina Esmeralda, miscela di uve muscatel e gewurtztraminer, in bottiglie con tappo a vite a rivenditori britannici. E la Spagna è uno dei maggiori produttori mondiali di tappi di sughero naturale. I tappi a vite hanno preso piede nella Clare Valley in Australia e in Nuova Zelanda. Le cantine americane ne utilizzano meno di 10 milioni l´anno. La Svizzera ne impiega circa 70 milioni l´anno. Quando i tappi di sughero si sbriciolano, il vino subisce un processo di ossidazione. È diffusa la teoria secondo cui il sughero «respira» e l´aria che filtra contribuisce a un corretto invecchiamento. In realtà i buoni tappi in sughero non respirano e l´aria contenuta nello spazio tra il livello del vino e l´estremità inferiore del tappo fornisce l´ossigeno. Lo stesso vale per l´aria contenuta con il tappo a vite. Il mercato per i tappi a vite esiste, ma è escluso che possano sostituire il sughero. Sheldon Parker della Napa Wine Co sostiene di avere almeno 50 clienti fedeli al sughero. Ready della Murphy-Goode è più ottimista. «Ho assaggiato due versioni di uno zinfandel della Downing Family, lo stesso vino, vecchio di un anno, imbottigliato con tappo di sughero e con tappo a vite». Ha trovato migliore quello imbottigliato con tappo a vite, era «più fruttato». Copyright New York Times-La Repubblica, traduzione di Emilia Benghi

Sughero, i numeri

382.000

Tonnellate: è la produzione annua di sughero in tutto il mondo; 110.000 quintali la produzione annua in Italia.

20 miliardi

Sono le bottiglie tappate con il sughero ogni anno. Un progetto Ue prevede il rimboschimento di sughere per 100.000 ettari.

90%

E’ la percentuale di sughero italiano prodotta in Sardegna; 62%: trasformazione di sughero in Spagna e Portogallo.

5,6 Miliardi

Il vino prodotto in Italia dall’ultima vendemmia.
5%

E’ la percentuale di bottiglie di vino difettate ogni anno per colpa del tappo di sughero.

I quattro tipi di tappo

Sughero Da 44 a 55 millimetri, costa circa mezzo euro in Europa viene ricoperto da una capsula di stagno o di materiale plastico. Perché sì. Assicura un ottimale scambio di ossigeno. Perché no. La quercia di sughero è soggetta ai parassiti.

Silicone Lunghezza simile, ma di materiale sintetico, costa tra i 5 e i 30 centesimi. Perché sì. Inattaccabile dai batteri, mantiene inalterata la ritualità dell’apertura. Perché no. La non traspirazione rallenta l’evoluzione e aumenta la pressione.

A vite Costa meno dei primi due, richiede bottiglie con il collo “filettato”. Perché sì. E’ di facile apertura e comoda richiusura. Perché no. La piastilina presente all’interno può contaminare il vino con odori sgradevoli.

A corona Vuole una bottiglia speciale per evitare che ci sia troppa aria. Perché sì. E’ il più economico, ed è poco inquinante. Perché no. Come per il sintetico, impedisce lo scambio d’ossigeno tra interno ed esterno della bottiglia.

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