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La Repubblica

Le scoperte - Il vino per tutti i giorni si prende la rivincita. Bere bene senza svenarsi la terza via dei produttori ... Alla ricerca del “vino quotidiano”, perchè piccolo resta bello, d’accordo, anche grande sempre più spesso può buono e conveniente. La morale che si intravede alla fine del tunnel della crisi del vino è probabilmente questa: i produttori “grandi firme”, piccola quantità, alti prezzi” continuano a fare le loro bottiglie che pur carissime, se davvero di qualità, troveranno sempre acquirenti; ma si smettea, da parte dei critici e addetti ai lavori, di guardare con sufficienza ai produttori grandi, per dimensioni e fatturati, che non solo da anni producono ottimi vini per tutto e per tutti i giorni, ma sempre più dimostrano di saper produrre anche vini eccellenti a prezzi ragionevoli. Qualche conferma, qualche scoperta, qualche novità, ricavate da degustazioni quasi casuali fra gli stand di un Vinitaly, dove certo non regna l’euforia, ma si fa strada una nuova maturità e una nuova attenzione ai prezzi. Dalla Sicilia il colosso Firriato presenta un promettente rosso Ribeca, fatto di nero d’Avola e perricone, accompagnato dal Charamonte, Catarrato, e dall’Altavilla della Corte, grillo, vino di buona personalità da vitigni autoctoni lavorati con perizia. Così come si coglie un netto colpo d’ala qualitativo nell’ultima edizione del grande classico Colomba Platino, l’insolia della Duca di Salaparuta. Se le chicche più attese della scuderia Duca di Salaparuta-Corvo-Florio-colosso da 14 milioni di bottiglie – sono rappresentate dal Passito di Pantelleria e dalla Malvasia delle Lipari in vendita a settembre, per ora sono in uscita due dignitosissimi vini quotidiani, come l’Onris (grillo e insolia) e il nero d’Avola Passo delle Mule. A settembre uscirà un’altra esemplare Malvasia, dalla tenuta di Capo Faro a Salina, vero gioiello dei Tasca d’Almerita.
Agguerrite e affinate le armi dei colossi Cavit (con uno chardonnay di classe), Mezzacorona (con il sorprendente spumante Blanc de Blancs metodo classico Flavio Rotari) e Lavis. Ottimo, forse il miglior Gavi oggi in circolazione, La Toledana, dei Domini Villae Lanata, del gruppo di Gianni Martini, colosso che fattura oltre 90 milioni di euro. Da un altro grande gruppo, leader del lambrusco, Cavicchioli, esce il Robanera, lambrusco fuoriclasse; e, sponsorizzati dagli stessi Cavicchioli, vera sorpresa di questo Vinitaly, gli spumanti classici di Christian Bellei: da una famiglia di lambruschisti, i Bellei a Riccò di Serramazzoni, 500 metri d’altezza, in provincia di Modena, escono alcuni tra i migliori spumanti classici mai prodotti in Italia, di eccezionale finezza, equilibrio ed eleganza.

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