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La Repubblica

La Francia s'inchina ai vini italiani Al top le cantine toscane. Il riconoscimento arriva dalla più importante e autorevole rivista e guida francese "La Revue du Vin de France". Tra i 100 migliori vignaioli presi in esame
ben diciannove sono italiani, cinque i piemontesi ... Ci sono 19 italiani tra i cento migliori vignaioli del mondo. E di questi ben otto sono toscani. La promozione arriva dalla più importante e autorevole rivista e guida francese, La Revue du Vin de France. I cugini d'oltralpe scoprono così che anche i grandi vini italiani sono ormai forti competitori sui
mercati mondiali dei loro cru più prestigiosi.

La promozione va a otto toscani (Castello di Fonterutoli, Antinori, Avignonesi, Isole e Olena, Ornellaia, Siro Pacenti, Tenuta San Guido, Tua Rita), a cinque piemontesi (Gaja, Roberto Voerzio, Braida, Malvirà, Pio Cesare), quindi all'umbro Caprai, alla siciliana Planeta, al veneto Romano Dal Forno, alla campana Feudi di San Gregorio, al friulano Mario Schiopetto e alla lombarda Cà del Bosco.

E Toscana e Piemonte incassano con orgoglio il riconoscimento. "Un risultato - spiega l'assessore regionale toscano all'agricoltura Tito Barbini - che premia la qualità dei grandi vini toscani. In un momento congiunturale non proprio favorevole, abbiamo dimostrato di saper reggere benissimo il confronto con tutti i più importanti competitori mondiali e di saper imporre al mercato produzioni che non hanno niente da invidiare a nessuno".

Per Ettore Racchelli, assessore regionale al Turismo della regione Piemonte la presenza di cinque vignaioli piemontesi è "un premio al Piemonte come territorio, un invito straordinario a venire a scoprirlo direttamente". "Non sono solo ambasciatori dell'eccellenza vinicola piemontese nel mondo - osserva Racchelli - ma sono leggende che con le loro cantine, i loro vigneti, le loro storie, hanno saputo plasmare un rapporto unico e inscindibile con il paesaggio e la cultura piemontese".

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