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La Repubblica

Vini d´Italia, i magnifici mille super bottiglie anche da 10 euro. La nuova Guida dell´"Espresso" ha selezionato le etichette di pregio a prezzo contenuto. Sale il numero dei bianchi d´eccellenza. Valorizzate regioni come Friuli, Campania e Sicilia. Nei 145 marchi al vertice della classifica il Barolo compare ben 26 volte ... Come raccontare il vino in maniera democratica e trasversale. La nuova guida "Vini d´Italia" dell´Espresso, presentata ieri nell´immaginifico loft archeologico-industriale della Stazione Leopolda con la supervisione di Pitti Immagine, quest´anno ha spalancato le porte dell´enologia italiana a tutti i suoi consumatori, più o meno avvertiti. Un approccio diversificato e diretto, destinato ad accontentare gli appassionati di vino, dal neofita al superesperto, mettendo in passerella il meglio della produzione italiana, ma anche le bottiglie con i prezzi più vantaggiosi.
Il lavoro deve essere stato enorme, se è vero, come sostiene il direttore editoriale Vizzari, che in questa guida ogni lettore potrà trovare il proprio pezzetto di felicità enologica. Così, i curatori Fabio Rizzari ed Ernesto Gentili, supportati da una risicata cerchia di collaboratori (per garantire giudizi il più possibili uniformi) hanno testato, assaggiato e giudicato 15.000 vini - degustazioni ovviamente "cieche", nessun assaggio nelle cantine dei produttori - selezionandone oltre 8.000, con punteggi oscillanti tra i 12 e i 20/20.
Ma il dato davvero interessante è che 1.250 di questi sono stati segnalati per il loro rapporto qualità-prezzo particolarmente favorevole. Tradotto in moneta, significa scoprire l´esistenza di bottiglie eccellenti - 16, 17/20 - sugli scaffali di supermercati ed enoteche a 8-10 euro. Il tutto, supportato da una sorta di guida nella guida, che svela i piccoli grandi segreti del vino, da come conservarlo agli abbinamenti privilegiati all´interno di un menu.
Come dire, un gran bel modo per incrementare conoscenze e assortimento in cantina senza accendere mutui o affidarsi alle banalizzazioni forzate di riviste e fai-da-te.
Spiegano i curatori: «Ci siamo mossi come su un doppio binario. Da una parte, abbiamo dato un´evidenza maggiore alle etichette con un interessante rapporto qualità-prezzo. Dall´altra, ci siamo concentrati sui giudizi qualitativi, che sono comunque l´anima della guida».
E infatti, le valutazioni dei Grandi Vini sono state accurate e severe come non mai. La guida ha assegnato un minor numeo di premi alle tradizionali regioni-guida, Piemonte e Toscana - presenti rispettavemente) con 41 e 40 etichette nell´elenco delle eccellenze - in favore di zone fino a ieri subalterne, come Friuli, Campania e Sicilia: «Una piccola rivoluzione che farà bene a tutto il movimento del vino italiano. La nostra filosofia di lavoro è stata finalizzata a premiare vini con una qualità di uva superiore. E questo ci è successo soprattutto con i vitigni autoctoni e le denominazioni controllate. Le produzioni svincolate dai disciplinari troppo spesso si assomigliano, risultando meno espressive rispetto agli autoctoni, pur con le dovute eccezioni». Altra grande novità dell´anno, la massiccia presenza di vini bianchi tra le eccellenze della guida: «E ancora una volta, i migliori risultati sono stati raggiunti da vini di territorio, più sapidi e caratteristici. Non a caso, abbiamo premiato un solo Chardonnay, prodotto in Val d´Aosta. Tutti gli altri sono figli di vitigni non internazionali e molto, come dire, territoriali: Tokai, Verdicchio, Soave, Fiano».
Il Barolo, comunque, ha confermato il primato di vino - culto: nell´elenco dei 145 migliori vini italiani per il 2005, infatti, il suo nome figura per 26 volte malgrado un´annata, il 2000, certo non straordinaria, mentre i «brunellisti», che presentavano la vendemmia '99, si sono assestati a quota 13. Più bravo di tutti, e non è la prima volta, il piemontese Roberto Voerzio, con ben tre vini - due baroli e una barbera - «d´eccellenza». Chi ha assaggiato il suo Merlot (in piena Langa!), non ancora sul mercato, ne dice meraviglie: l´appuntamento è rimandato alla guida che verrà.

Le cinque stelle

Clerico, Conterno Fantino, Dal Forno, Fonterutoli, Gaja, La Spinetta, Ornellaia, Pacenti Siro, Parusso, Poliziano, Voerzio Roberto

All´Enoteca Pinchiorri il "Fiorino d´oro"

Un Fiorino d´oro per i più bravi del reame. Il sindaco Leonardo Domenici, in concidenza con la pubblicazione della Guida, ha premiato Annie Feolde e Giorgio Pinchiorri, titolari dell´enoteca italiana più celebre al mondo. Nata più di 30 anni a Firenze, l´Enoteca Pinchiorri - con filiale a Tokyo - ha accumulato così tanti riconoscimenti che il libro di ricette della chef Annie, in pubblicazione da Giunti, verrà presentato a fine mese al Domaine Pommery a Reims, davanti a una platea di giornalisti enogastronomici di tutta Europa.

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