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La Repubblica

La mia vita alla rovescia ... L´attrice francese, che si divide tra cinema e vigne. La bellissima signora conduce una doppia vita. Non sentimentale (ché dalla fine della sua storia con Gerard Depardieu non le si attribuiscono altri amori): Carole Bouquet ha una doppia vita professionale. Il suo nome è sui manifesti del cinema e anche sull´etichetta di un vino. Un passito di Pantelleria. Tra set e vitigni si muove perfettamente a suo agio. Nella stessa settimana passa dall´inaugurazione del castello-laboratorio-scuola del suo enologo (Donato Lanati) vicino ad Alessandria, al set francese di Nils Tavernier, figlio documentarista di Bertrand alla sua prima prova con la fiction ("Aurore"). Poi in agosto sarà a Pantelleria e in ottobre presidente della Giuria del nuovo festival internazionale del cinema di Montreal (diretto da De Hadeln). In italiano perfetto, il tono di voce di Carole Bouquet è talmente entusiasta che questa doppia vita sembra averle riempito il vuoto lasciato dalla presenza passionale e inquieta del suo compagno. La sua bellezza si è come umanizzata. Il contatto diretto con la terra le ha riaperto la strada verso la joie de vivre, il coraggio, la generosità. Questo è un momento importante per la carriera cinematografica di Carole Bouquet: tra maggio e giugno le sono usciti due film (entrambi a Cannes), due belle prove d´attrice. Nel primo, Nordeste di Juan Solanas, la sua presenza è tragica e silenziosa (una donna sola che si spinge fino in Patagonia per adottare un bambino). Nel secondo, Travaux, lavori, di Brigitte Rouan, balla l´hip hop e il tip tap, va a letto con un improponibile energumeno, si fa squassare l´appartamento da un manipolo di operai «sans papiers». Uscito il primo giugno in Francia, Travaux è diventato un piccolo caso cinematografico sostenuto da quasi seicentomila spettatori. In attesa che L´inferno di Danis Tanovic (nel quale lei fa una parte breve, ma fondamentale) sia presentato in anteprima al Festival di Toronto, la signora Bouquet non smette di curare le sue due vite in ogni particolare.
Non è faticosa, una doppia vita? «Non faticosa, semmai sorprendente. Mi sono sorpresa a comprare dieci ettari di viti e capperi a Pantelleria. Mi sono sorpresa a mettere radici in qualcosa che non fosse l´asfalto. Io sono una ragazza di città, totalmente parigina. Mai avrei pensato di poter avere una casa di campagna. E invece eccomi qui. Sto vivendo la mia vita alla rovescia e mi ci trovo benissimo». Una francese che fa il vino con un enologo italiano, quando le cantine italiane cercano «enologues».
«Un passito aveva bisogno di un italiano. Da molti anni Lanati viene in vacanza a Pantelleria, mi sono permessa di disturbarlo. Neanche a Bordeaux esiste un laboratorio come quello che ha appena aperto in Piemonte»...

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