02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Repubblica

Quei mille brindisi alle stelle cadenti...
Giovedì prossimo si celebra “Calici di stelle”, manifestazione che incrocia la notte di San Lorenzo con i riti dell’enoturismo. Un’occasione per fare i conti con i propri desideri e per gustare le nuove bottiglie d’estate, reduci dalle polemiche europee sull’uso disinvolto dei trucioli di legno per dar sapore e importanza a prodotti mediocri
L’appuntamento è di quelli che segnano un’estate intera: giovedì notte tutti naso all’insù a cercare la stella che disegnando il cielo con la sua scia esaudirà il più impellente dei desideri (almeno si spera). Gli organizzatori di "Calici di stelle" - Città del vino, Movimento turismo del vino, Unione italiana astrofili - sostengono che la magia raddoppierà con un bicchiere di vino in mano. Perché non provarci?
La notte di San Lorenzo è diventata negli anni un momento-simbolo dell’offerta turistica mirata all’enologia nazionale. Sarà per il suo cadere contemporaneo nel cuore dell’estate e alla massima distanza tra Vinitaly e vendemmia, ma l’idea di celebrare le stelle con un buon brindisi piace davvero a tutti. I numeri sono importanti: quasi mezzo milione di turisti - ogni anno il vino ne muove complessivamente quattro milioni, per un giro d’affari di quasi tre miliardi di euro – l’anno scorso ha riempito i luoghi di degustazione e racconto.
Quest’anno si prevede siano anche di più. Perché le stelle affascinano e lasciano pieni di domande mute. Esattamente come quando si gusta un vino interessante, senza riuscire a spiegarlo oltre il «buono, mi piace». Raggiungere una delle oltre duecento piazze dedicate, giovedì sera, consentirà di ascoltare, capire e chiedere, senza sentirsi vagamente stupidi e inadeguati.
L’occasione, insomma, fa l’uomo bevitore e curioso. A maggior ragione in un momento dell’anno dove più di qualsiasi valutazione organolettica, più degli abbinamenti e del legame al territorio, vale il piacere di un bicchiere fresco, beverino, gradevole. Che disseti senza intorpidire, rallegri la tavola o l’aperitivo senza impegnare in discussioni tra pretesi sommelier, accompagni il cibo e le chiacchiere senza lasciare tracce spiacevoli - bruciori, emicranie, senso di pesantezza - spesso associate al consumo di vini bianchi. Un dazio pagato per troppi anni, dal quale i produttori più bravi, attenti, seri hanno saputo emanciparsi col tempo, affinando la sapienzialità enologica e riducendo al minimo l’utilizzo della solforosa, conservante utilizzato per allungare la vita a vini altrimenti destinati a spegnersi dopo pochi mesi.
L’altro grande atout usato con parsimonia sempre maggiore è il legno. Proprio nei giorni della grande lotta tra produttori savi e furbetti sull’utilizzo dei trucioli, ultima scorciatoia per rendere ruffiane bottiglie mediocri, molti vignaioli hanno aderito alla diaspora dalla barrique. Vini fatti maturare in materiali considerati obsoleti - dalla terracotta al cemento - o pochissimo influenti come l’acciaio, hanno prodotto il miracolo: il legno, anche quello nobilissimo di rovere francese, non è più considerato il passaporto obbligatorio per la longevità e la preziosità di un vino.
Così, al contrario di Assoenologi, che per salvare i trucioli ha inventato la strampalata definizione «legno onesto», mettendo sullo stesso piano chips e doghe di botti grandi e piccole, le Città del Vino e Legambiente hanno lanciato una petizione popolare. Obbiettivo, avversare la decisione dell’Unione europea di autorizzare il nuovo trucco per indurre l’invecchiamento artificiale del vino. O almeno obbligare i produttori che ne fanno uso a dichiararlo in etichetta.
Ma a San Lorenzo, più che i trucioli conteranno le briciole cangianti in caduta libera da una parte all’altra del cielo. Tra le città dei calici (l’elenco è sui siti degli organizzatori) scegliete i comuni piccoli, con ridotto inquinamento luminoso, e state in zona telescopio, per afferrare al volo le traiettorie razzenti degli astri. Nel caso, un buon bicchiere di vino vi aiuterà a formulare rapidamente il più ardito dei desideri.
(arretrato del 6 agosto 2006)

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su