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La Repubblica

Lettere... Troppi chilometri per una bottiglia di vino ... Acquistando una bottiglia di vino in un hard discount mi sono soffermata nella lettura dell’etichetta. Posso supporre che le uve siano state vendemmiate in Veneto, visto che il vino è dichiarato come “Prosecco Veneto-Indicazione Geografica Tipica”. Non è dato sapere dove queste siano state spremute e dove il loro succo sia diventato vino. Può essere successo ovunque.
L’unica cosa che mi dice l’etichetta è che è stato imbottigliato a Santo Stefano Belbo, se non ricordo male in provincia di Cuneo; quindi è stato riportato alla sede centrale della catena di supermercati, in provincia di Verona, e da li è stato distribuito in tutto il territorio nazionale. Quel vino ha viaggiato come minimo per un migliaio di chilometri solo per arrivare al punto dal quale viene distribuito ai vari punti vendita.
A questi mille chilometri si deve aggiungere poi tutto il resto della strada necessaria a portare le bottiglie presso i vari supermercati. Evidentemente il petrolio a 80 dollari al barile è ancora troppo economico e, più in generale, lo è tutto il trasporto su gomma se coloro che si occupano di logistica delle merci non si decidono a evitare di portare a spasso i prodotti per l’Italia, e magari anche per l’Europa.
Gli economisti sono preoccupati che il prezzo dei petrolio a barile possa arrivare a 150 dollari e che questo possa influenzare l’economia mondiale. Forse in tali condizioni tutti saremmo molto più attenti a una maggiore razionalizzazione di come produciamo. (arretrato de La Repubblica del 20 agosto 2006)
Pia Dasuta (dasuta@libero.it)

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