02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Repubblica

Vini d'Italia, Toscana superstar ma è il Barolo che batte tutti ... Nel territorio di Montalcino 12 etichette di Brunello ottengono l'"eccellenza". Bene il Nordest e il Sud. La Guida Espresso, "aumentano le etichette buone e non care"... Firenze - Un vino solo al comando. E rosso, inequivocabilmente piemontese, nasce ruvido e si affina fino a diventare morbido senza ruffianerie, mantenendo negli anni - sette appena compiuti - sentori freschi eppure seducenti. Rotondo ma di carattere, elegante senza stucchevolezze. Si potrebbe andare avanti a lungo, inseguendo le parole giuste per raccontare l'eccellenza della Riserva Monfortino '99. Il Barolo di Giacomo Conterno (la cui sapienza geniale è passata intatta nelle mani del figlio Giovanni) è stato premiato ieri durante la presentazione della nuova Guida dei Vini dell'Espresso con il massimo dei voti, venti ventesimi. I curatori Ernesto Gentili e Fabio Rizzari non hanno esitato a tramutare l'espressione "quasi perfetto" in "perfetto". Nessun vino meglio del Monfortino, senza distinzione di colore, regione, vitigno.
Ma al di là della dovuta celebrazione dell'etichetta-culto dell'anno, l'edizione 2007 della guida racconta molto altro, a partire dalla presa di distanze dalle nuove tecnologie modaiole.
Se per anni sono stati mandati in passerella vini "pensati" per compiacere i palati dei critici - muscolari, aromatici, accattivanti - utilizzando le tecnologie più sofisticate, oggi si progettano bottiglie - e consensi - all'altro estremo. Via libera ad anfore e cocci sepolti, fermentazioni infinite e raccolte ultratardive, anche in presenza di uve non all'altezza e sapienza ridotta. Risultato: vini disarticolati, angolosi, spesso ossidati e dagli odori improbabili, presentati come altrettante perle della viticoltura dura e pura. Il messaggio che passa, ahinoi, è l'assioma sano o tradizionale uguale mediocre. Oppure, l'obiezione che i vini veri, come vengono chiamati da un gruppo di produttori monodedicati, costano obbligatoriamente tanto.
Non è vero, naturalmente, e la guida ben testimonia l'incremento delle tante buone etichette di diversa estrazione, dalle provocazioni di Gravner alla passione eco-enologica di Badia Coltibuono e Castello di Ama, spesso con un ottimo rapporto qualità-prezzo, produzioni sparse a macchia di leopardo da una parte all'altra dello Stivale.
Il criterio della zonalità, del resto, è ormai un cardine delle valutazioni enologiche, perché le vendemmie sono sempre più figlie di singoli territori, anche piccolissimi. E' il caso del Barolo, la cui produzione 2002 è stata martoriata dal clima bizzoso, tanto da indurre molti produttori a non affrontare il mercato. Così, quest'anno lo storico test-a-testa con la Toscana è stato vinto dai campioni del Brunello, forti di un 2001 notevole, così come il 2003 dei rossi chiantigiani.
Gentili&Rizzari hanno confermato la messe di buoni voti attribuiti negli ultimi anni ai vini nord-orientali, dal Veneto al Friuli, con citazione d'obbligo per le etichette dell'Alto Adige, che hanno fatto man bassa di premi. Atesini, infatti, sono i Sauvignon di Caldaro e Colterenzio, in testa all'elenco dei migliori bianchi italiani con il punteggio 18.5. A contrastare lo strapotere atesino, il mitico Trebbiano di Valentini e il Verdicchio di Bucci, entrambi posizionati tra Marche e Abruzzo. Il centro Italia, in compenso, ha dovuto scontare la stagione infelice del Sagrantino (Umbria).
Note sempre più felici, invece, per il Sud: ben due Taurasi - Mastroberardino e Molettieri - hanno raggiunto quota 19, confermando l'irresistibile ascesa di un'uva super tradizionale come l'Aglianico. In crescita anche le produzioni di Puglia e Calabria, mentre dalla Sicilia arriva la conferma che quella vulcanica è terra benedetta per le produzioni vinicole, con le etichette di Benanti in grande spolvero, e menzione d'onore per il nerello mascalese, altro autoctono dal grande futuro.

Il Vincitore
Riseva Monfortino
Una bolla in consegna 1770 attesta l'antica tradizione della cantina Giacomo Conterno, 14 atteri di vigneti a serralunga d'Alba (Cuneo). Barbera e Nebbiolo, è con queste uve che si produce il Barolo Cascina Francia, lasciato invecchiare 4 anni. Solo nelle annate migliori una parte è destinata alla produzione del Riserva Monfortino: sette ani in botti di rovere. Ieri per lui, l'ambito riconoscimento: 20/20

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su