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La Repubblica

Quel divieto che distingue il puro dall’impuro ...  ...Sul divieto del vino (khamr) , anche se menzionato nel testo coranico, inizialmente il testo non era così vincolante, perché la sura 4 al versetto 43 afferma: “O voi che credete, non accingetevi alla preghiera in stato di ebbrezza”. E’ solo inseguito che si è passati a un divieto assoluto. Nella sura 5, al versetto 90, il vino - in quanto oscura l’intelletto - è associato alle opere di Satana. Ma culturalmente le popolazioni musulmane hanno sempre avuto un atteggiamento ambiguo sul vino: lo testimonia la poesia bacchica del mondo musulmano, con poeti celebri come Abu Nuwas e Omar Khayyam. Nella cultura islamica il cibo incarna dunque il rischio di passare da una condizione di purezza a uno stato di impurezza; perciò non è raro trovare nella giurisprudenza islamica di ieri come in quella di oggi domande che sembrano incomprensibili: ad esempio un fedele che chiede al suo imam se può bere dell’acqua da una bottiglia che prima conteneva del vino.

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