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La Repubblica

“Alla prima gelata sarà il disastro nei campi danni per un miliardo” ... Inverno anomalo, allarme Coldiretti: “Grano a rischio” Temperature record, alberi da frutto già in fiore. Pecoraro Scanio: emergenza ambientale... «Se arriva la gelata, se il calo della temperatura sarà brusco e non graduale, ci saranno forti danni, la produzione del grano potrebbe registrare una perdita del 50 per cento». Rolando Manfredini, responsabile qualità della Coldiretti, è preoccupato ma anche molto stupito, «sull’Appennino tosco-emiliano, a 1100 metri di altezza, ci sono gli alberi da frutto fioriti, è una vegetazione anomala, non si era mai vista a gennaio, è un fenomeno che non ha eguali, qualcosa con cui dovremo imparare a fare i conti». Spighe di grano lunghe venti centimetri come fosse marzo, albicocchi in fiore come ad aprile, ma anche meli e ciliegi con gemme pronte a sbocciare, e da qualche parte sono già spuntate le ginestre. È un panorama invernale insolito, una rivoluzione biologica, la natura ha infranto la sua rassicurante regolarità e questo non è più oggetto di considerazioni da addetti al lavori ma investe la vita quotidiana, modifica il paesaggio e le abitudini. «Il grano è un cereale che ha bisogno di freddo per fruttificare, si dice “sono la neve il pane”, ma quest’anno, comunque vada, anche se le gelate non arriveranno, la produzione sarà inferiore».
E anche gli alberi da frutto stupiscono, dovrebbero essere dormienti ma accarezzati dall’aria primaverile fioriscono: «La loro linfa sta circolando come in primavera, le gemme sono gonfie, se ci sarà una gelata improvvisa non solo la produzione sarebbe compromessa ma tutta la pianta potrebbe morire, come se a noi ci si gelasse all’improvviso il sangue nelle vene». Lo hanno definito “l’inverno bollente”, sparita la tramontana, scarsa la pioggia e poca la neve, con 4/5 gradi in più rispetto i valori stagionali e tante fioriture anomale, dalla Liguria con le mimose e le ginestre nelle Marche, dai prati fioriti delle colline emiliane fino alla Sicilia dove sono sbocciati i mandorli dell’Agrigentino. La natura è in tilt, o forse solo si trasforma, e anche gli animali subiscono li cambiamento: cani e gatti hanno anticipato il periodo di calore e così tutti gli animali allo stato brado. «È un’emergenza ambientale, economica e sociale di prima grandezza», ha detto il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, «sarebbe sciagurato sottovalutare l’allarme destato dall’aumento delle temperature». Il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli, ha annunciato che chiederà la convocazione di un Consiglio dei ministri e un dibattito parlamentare «dedicati unicamente a questo tema». Si prevede un miliardo di danni per l’agricoltura e l’industria sciistica è in crisi, gli impiantisti chiuderanno la stagione con i conti in rosso. Intanto alle 14 di ieri il termometro al sole di Madonna di Campiglio segnava 18 gradi, lassù in alto - a duemila metri di quota - la neve era sciolta, gli sciatori si erano tolti le giacche a vento per prendere il sole sulle terrazze dei rifugi. Poco lontano si poteva osservare un’orsa a spasso per i boschi con i tre cuccioli invece di essere in letargo: se fosse stato aprile sarebbe stato normale, ma è gennaio, il gennaio più caldo dal 1860.(ha collaborato Andrea Selva)
(arretrato de La Repubblica del 14 gennaio 2007) 

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