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La Repubblica

Francia troppo calda, bollicine a rischio. Così lo champagne diventa made in Britain ... A causa dei cambiamenti climatici i produttori francesi acqustano terreni nell'Inghilterra del Sud: "Oltremanica temperature ideali"... Non c’è niente di più tipicamente francese di un calice di champagne. Eppure, tra qualche anno, bisognerà forse dire che non c’era niente di più tipicamente francese: perché quel nettare dorato, diventato con le sue bollicine un simbolo della “douce France”, potrebbe ben presto essere prodotto esclusivamente o quasi nella vicina, ma rivale, Inghilterra. Colpa o merito, a seconda dei punti di vista, del cambiamento climatico che fa salire la temperatura del terreno nello Champagne, la regione francese produttrice del vino omonimo.
Poiché lo champagne ha bisogno di un clima relativamente fresco, i produttori, pensando al futuro, stanno cominciando a cercare un terreno alternativo e credono di averlo trovato appena al di là della Manica, nella campagna del Dorset: solo centocinquanta chilometri più a nord in linea d’aria, tuttavia sufficienti a garantire una temperatura più fredda. E nell’Inghilterra del sud la qualità del suolo, ingrediente cruciale per il vino, è praticamente la stessa che nello Champagne francese. Questo spiega come mai Carol Duvay-Leroy, proprietaria di una delle grandi marche di champagne francese, ha avviato un negoziato per acquistare duecento ettari di terra nel Dorset. Si tratta di una fattoria situata nella Bride Valley, tra Dorchester e Bridgeport, attualmente adibita all’allevamento di pecore, il cui proprietario, Steven Spurrier, è per combinazione un noto enologo inglese.
«La mia terna sarebbe perfetta per coltivare i tre tipi di uva che producono champagne», ha detto quest’ultimo al quotidiano Independent. «L’acidità e la qualità del suolo sono ideali. La posizione geografica, pure».
Il progetto è di formare una joint-venture per produrre le prime bottiglie di champagne inglese in tempo perle Olimpiadi del 2012. Olimpiadi assegnate a Londra, è il caso di ricordare, superando di un soffio Parigi, tra accuse di compravendita di voti: brindare all’ inaugurazione dei Giochi con uno champagne made in I3ritain renderebbe lo smacco ancora più insopportabile ai francesi. Ma a quanto pare lo sbarco in Inghilterra dello champagne francese non è un caso isolato. «Sono mesi che se ne parla sulle due sponde della Manica», afferma Frazer Thompson, direttore di Chapel Down Wines, più grande produttore divino d’Inghilterra. Non solo la Duvay-Leroy, ma altre pregiate marche di champagne francese starebbero esaminando terreni nella verde campagna inglese per assicurare un futuro alle loro preziose bollicine, se e quando il cambiamento climatico avrà reso inadatta la regione dello Champagne.
In fondo, scrive l’Independent, sarebbe un ritorno a casa: alcuni studi recenti sostengono che a inventare per primo il vino frizzante fu un inglese, un certo Christopher Merret, nel 1662, cioè trent’anni prima di un monaco francese destinato a passare alla storia: Dom Perignon.

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