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La Repubblica

Effetto clima, l’uva è già matura ... Vendemmia anticipata ad agosto. Coldiretti: agricoltura in ginocchio. In fumo ettari di campi di grano, a rischio la coltivazione di pomodori: “Ma un aumento dei prezzi sarebbe ingiustificato”... Le susine siciliane e l’uva calabrese. Ma anche i bovini pugliesi, gli olivi sardi e le melanzane campane. E l’annuncio della Confederazione italiana agricoltori: “Il caldo eccezionale di questi giorni, soprattutto nelle regioni del Sud, farà anticipare almeno di un mese i tempi della vendemmia che dovrebbe così cominciare fin dai primi giorni di agosto”.
A rischio, per la Coldiretti, è il fiore all’occhiello della produzione agricola e zootecnica italiana, concentrata nel Sud spazzato dal caldo. Le temperature elevate che hanno superato quota 45 gradi e gli incendi stanno mettendo in ginocchio centinaia di produttori agricoli. La situazione più grave si registra in Sicilia, dove a causa dei roghi sono andati in fumo oltre mille ettari di terreno coltivato per la maggior parte a grano.
“Abbiamo avuto segnalazioni di quintali di susine disidratate e di uva da tavola bruciata - dice Aldo Mattia, direttore regionale della Coldiretti - A rischio sono anche gli ortaggi. Ma il vero allarme riguarda la produzione di grano e fieno falcidiata dai roghi che hanno colpito il cuore dell’Isola”. Secondo la Coldiretti si sta verificando anche la perdita di raccolti a causa della caduta di piccoli agrumi e olive dovuta al grande caldo soprattutto nel catanese.
Ad Agrigento a soffrire sono gli allevamenti di conigli dove si registra la morte di decine di capi. Così è già iniziato il calcolo dei danni e il conto sarà presentato alla Regione che si avvia a chiedere lo stato di calamità: “Siamo comunque preoccupati perché il risarcimento dei danni arriverà dopo lunghi periodi”, dice Mattia.
Il gran caldo dei giorni scorsi rischia di mandare al macero la produzione dei vigneti calabresi del Cirò doc. “Le uve sono in maturazione proprio in questi giorni e le elevate temperature stanno distruggere un’intera annata”, dicono i sindaci di Cirò e di Cirò Marina, Mario Caruso e Nicodemo Parrilla.
In Puglia, oltre alla produzione vinicola, in grande difficoltà è il comparto zootecnico. La Coldiretti ha già stimato un calo della produzione di latte del 30 per cento. “Partendo dalla considerazione che gli animali hanno bisogno di temperature fredde e secche, l’afa degli ultimi giorni sta determinando non pochi problemi - dicono dalla Coldiretti - Da una settimana la produzione di latte è diminuita del 30 per cento”.
In Puglia è a rischio anche la produzione vitivinicola: “In provincia di Bari - continua Coldiretti - si registrano danni all’uva da tavola che in aree piuttosto estese ha già raggiunto un buon grado di maturazione”. Non va meglio suo fronte ortaggi, che vede la Puglia primeggiare per esportazioni. In provincia di Foggia, soprattutto nelle zone più pianeggianti, gli imprenditori agricoli segnalano danni anche superiori al 60 per cento su pomodori, peperoni e melanzane.
“Siamo preoccupati anche per l’improvviso calo delle temperature - aggiunge Rolando Manfredini, responsabile nazionale qualità Coldiretti - Un abbassamento di oltre 10 gradi metterà a rischio la produzione d’olive della Sardegna o quella delle melanzane in Campania. Comunque i consumatori devono stare attenti: i possibili aumenti dei prezzi sono ingiustificati perché non c’è un calo immediato della produzione”.

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