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La Repubblica

Zucchero vietato nelle botti europee, a Bruxelles scoppia la guerra del vino ... Lavorazione, produzione e fondi: Nord e Sud divisi. Grandi riforme in vista per un settore in crisi: diminuisce il consumo interno, aumenta l’import... L’Europa si spacca in due per quella che è già stata ribattezzata la “guerra del vino”: da un lato il fronte dei grandi produttori che si affacciano sul Mediterraneo, Italia, Spagna e Francia, dall’altro i governi dell’Europa centro-settentrionale. Due blocchi con interessi diversi che hanno reso incandescente lo scontro sulla proposta di riforma del settore vinicolo che dovrebbe essere approvata oggi dalla Commissione Ue su proposta della responsabile per l’Agricoltura, Mariann Fischer Boel.
Dovrebbe, visto che ieri sera non si erano ancora spente le trattative per raggiungere un accordo sul dossier i cui punti principali sono lo stop all’uso dello zucchero per aumentare la gradazione del vino, l’estirpazione volontaria di 200 mila ettari di vigne e la difesa del vino europeo dall’assalto dei produttori del “nuovo mondo” (americani, cileni e australiani in testa). Si tratta di una “profonda riforma” del settore che prevede di passare dall’aiuto alla produzione (ogni anno si spendono centinaia di milioni per eliminare il vino in eccesso) al sostegno delle case in grado di competere sui mercati internazionali. E a rendere ancora più incandescente la battaglia, come sempre, ci sono i soldi, visto che Bruxelles deve decidere come ripartire tra le varie capitali gli 1,3 miliardi di euro provenienti ogni anno dalle casse comunitarie.
Il tutto per rispondere al calo dei consumi interni, che negli ultimi decenni hanno registrato una flessione media di 750 mila ettolitri (pari allo 0,65%), e per contrastare la concorrenza spietata dei vini del nuovo mondo, che in Europa e nel resto del pianeta hanno ormai guadagnato significative quote di mercato.
La prima ricetta scelta dalla Fischer-Boel è quella del divieto di zuccherare il vino per aumentarne la gradazione alcolica. Una pratica già vietata in Italia, Grecia, Spagna, Portogallo e nei dipartimenti del sud della Francia, ma molto diffusa nel nord, dove il sole è meno caldo e la gradazione alcolica più bassa (ogni anno si usano 80.000 tonnellate di zucchero per arricchire 25 milioni di ettolitri di vino). Secondo la Fischer-Boel lo zucchero dovrà essere sostituito con il mosto concentrato, ipotesi che ai nordici proprio non va giù.
Un’altra innovazione che ha scatenato lo scontro è l’ipotesi di estirpazione volontaria per 200.000 ettari di vigne entro il 2013, con un calo della produzione di circa 7,5 milioni di ettolitri. Un target che la commissaria intende raggiungere finanziando i produttori che decidono di ritirarsi: per farlo nel 2009 saranno stanziati 430 milioni di euro per l’abbandono di 60.000 ettari (ogni ettaro estirpato varrà al produttore 7174 euro), per scendere gradualmente fino ai 59 milioni di euro messi a disposizione nel 2013 per cancellare 20.000 ettari (con un finanziamento di 2938 euro a ettaro). Un sistema che nei piani di Bruxelles dovrebbe “aiutare coloro che non resistono alla concorrenza a lasciare in modo dignitoso” e permettere “ai più forti di aumentare la produzione e di espandersi nei vecchi e nuovi mercati europei e non”. Dal 2014, infatti, ci sarà una completa liberalizzazione del vino, con l’eliminazione dell’attuale divieto di rilasciare permessi per la coltivazione di nuovi terreni.
La commissaria vuole poi proibire la vinificazione con mosto importato dai paesi extraeuropei e le miscele di vino Ue con quello extracomunitario. Si prevede anche di spingere il vino del Vecchio Continente con 120 milioni all’anno destinati alla promozione dei nostri prodotti al di fuori dell’Europa, con una aumento delle vendite previsto di 3 milioni ettolitri in due anni. Novità, infine, anche nelle denominazioni, visto che la Ue vuole creare due categorie uniche: i vini con un’indicazione geografica protetta e quelli con una appellazione d’origine controllata. Insomma, una rivoluzione del settore ancora in bilico, visto che oggi dovrà trovare l’ok di tutti i commissari europei e poi essere approvata dalle varie capitali.

I punti principali
Estirpazione volontaria di 200.000 ettari di vigne per eliminare 7,5 milioni di ettolitri di vino in surplus.
Contributi ai viticultori da 7.174 euro per ogni ettaro di vigna eliminato.
Promozione del vino europeo con investimenti per 120 milioni euro all’anno.
Divieto di aggiungere lo zucchero per aumentare la gradazione alcolica.
Permesso di ricorrere all’aggiunta di mosto concentrato o mosto concentrato rettificato.

La guerra dello zucchero
È gia vietato l’arricchimento con zucchero in: Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Francia (vietato solo in alcune regioni).
Favorevoli all’arricchimento con lo zucchero: paesi nordici e i paesi dell’Est europeo.

I metodi
1,7 Kg ogni 100 litri – Lo zucchero necessario per aumentare di un grado alcolometrico il vino bianco.
1,8 Kg ogni 100 litri – Lo zucchero necessario per aumentare di un grado alcolometrico il vino rosso.
L’aumento della gradazione alcolica si ottiene anche: aggiungendo mosto concentrato a fermentazione avviata, concentrando il mosto della vinificazione a caldo o a freddo o con l’osmosi inversa; aggiungendo mosto concentrato rettificato (una soluzione concentrata di zucchero d’uva).
Autore: Alberto D'Argenio

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