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La Repubblica

L’estate delle stragi nel weekend ... Alcol e velocità, è così che si va fuori strada, che si decapita una vita - può essere un ragazzo, un professionista, tre bambini o un anziano in bicicletta - è questa la miscela che esplode nelle notti killer quando i ragazzi si schiantano all’alba. “Non siamo sorpresi per questa situazione, la conosciamo da tempo, la sensazione è che sia stata sottostimata e che stia sfuggendo di mano”. Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, associazione sostenitori della polizia stradale, illustra con la solita tenacia le ultime cifre della guerra senza nemici che si combatte sulle strade: nel primo fine settimana di luglio sono aumentati gli incidenti mortali rispetto l’anno precedente. Una tendenza che va avanti dall’inizio dell’estate. Aumentate anche le violazioni per guida in stato di ebbrezza nei primi sei mesi del 2007 (+38 per cento) e quelle per superamento dei limiti di velocità (+21,5 per cento) rispetto lo stesso periodo del 2006.
È un bollettino scarno e agghiacciante quello che forniscono senza commenti le statistiche, dove le cifre rivelano l’aumento di un disagio, di una devianza sociale, di una trasgressività fine a se stessa, quasi sempre ignorata, scambiata per errore o tragica fatalità: basti pensare che le violazioni per le gare di velocità su strada hanno avuto un incremento dell’81,8 per cento, un aumento che è stato del 270 per cento sulle autostrade e del 20,5 per cento sulla rete ordinaria.
Ma sono l’alcol e la velocità le principali cause di incidenti, una miscela che precipita soprattutto nei week end d’estate, nelle notti del sabato o all’alba e allora ecco decine di vittime come in un macabro sorteggio. Il più alto tasso di mortalità si verifica infatti negli incidenti notturni con valore massimo intorno alle 5 del mattino. Nel 2005 gli incidenti del venerdì e del sabato sera hanno rappresentato quasi la metà (il 44,3 per cento) degli incidenti notturni. Una strage dovuta in gran parte all’ebbrezza alcolica che nel 2005 ha rappresentato il 70 per cento degli incidenti mortali con giovani al volante tra quelli che si verificano di notte. Ma l’alcol è sul banco degli imputati anche se si guardano le statistiche generali: si stima che tra il 30 e il 40% degli incidenti sia provocato direttamente o indirettamente dal suo abuso.
“Sulla strada si riflette la disinvoltura, l’arroganza e la maleducazione che vediamo nella società”, dice Giordano Biserni, “ci lamentiamo degli zingari ma ci dimentichiamo che esistono aspetti sociali più pericolosi: gli incidenti stradali decapitano decine di persone, di giovani. E’ sbagliato considerare tutto questo un destino, molti incidenti sono dovuti ad abuso di alcol, i dati Istat non ci danno la percezione esatta, non per colpa dell’Istat, ma per il modo in cui viene fatta la rilevazione che considera causa dell’incidente il tipo di violazione, dietro quell’infrazione c’è però più spesso di quanto non si creda un guidatore in stato di ebbrezza, lo rivelano le autopsie, nel 30/35 per cento degli incidenti il conducente aveva superato i limiti di alcol”. Una cifra che sale se si considera oltre all’alcol l’uso di sostanze stupefacenti “allora queste cause determinano il 50 per cento degli incidenti”. Anche le infrazioni contestate a chi guida sotto l’effetto di stupefacenti sono aumentate nel 2007: sulle autostrade del 49,3 per cento. “Approviamo le misure del ministro”, dice Biserni, “ma servono i controlli, l’aumento delle pattuglie e anche pene più severe come la confisca dell’automobile e le assicurazioni dovrebbero sì pagare le vittime ma fare poi azioni di rivalsa”.

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