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La Repubblica

E le stelle stanno a guardare ... Raccontano che Valentina Cortese, ospite in una villa siciliana, passeggiando di bianco velata per la tenuta, esclamasse, a voce sufficientemente alta da essere udita dai due contadini intenti a dissodare il podere sotto il sole a picco: “Beati voi, che potete coltivare la terra!”. E magari era anche sincera. Chissà quanti veleni ha dovuto ingoiare, la poverina, in tanti anni di cinema e teatro, a dover trattare con impresari senza scrupoli e produttori spregiudicati, sempre con il rischio di dover passare la mano a una collega meno brava, magari più giovane e avvenente.
Nell’epoca in cui il consumatore, in rotta di collisione con gli ogm, pretende il prodotto biologico, anche gli artisti scoprono il formidabile potere antistress della vita di campagna. E magari, diventati proprietari di tenute cariche di filari e uliveti, riescono anche ad arrotondare il loro già pingue bilancio.
“Ma vuoi mettere?”, dice Zucchero, “quando hai il privilegio di poter consumare le verdure del tuo orto, bere il vino che produci e mangiare la carne dei polli del tuo cortile?”. Il cocker vive con la compagna Francesca Moser e il loro figlio Blu in Lunigiana, un triangolo di terra incastrato tra Emilia, Liguria e Toscana. Il piccolo pergolato del suo ranch, il Lunisiana Soul, vecchio mulino riadattato, basta a produrre vino per la famiglia e gli ospiti, che non sono mai pochi e men che mai astemi.
Qui ha soggiornato anche l’amico Sting, che in Italia ha trovato una seconda patria e scoperto una nuova dimensione. Nella tenuta del Palagio, in Valdarno, si muove come un signorotto d’altri tempi, va a cavallo, fa lunghe passeggiate nel bosco(di proprietà), può concedersi quei lussi e quei privilegi cui i vecchi proprietari hanno dovuto rinunciare per problemi di gestione.
Al Palagio, comprato per tre milioni e mezzo da Simone Velluti Zati, Duca di San Clemente, Sting e sua moglie Trudie Styler hanno organizzato una piccola azienda di agricoltura biologica (sulle bottiglie d’olio extravergine d’oliva è bene in vista il marchio Sumner, il cognome di Sting) che importa prodotti in Gran Bretagna. Ora ha comprato anche duecento ettari di vigna adiacenti alla tenuta. Il rosso Sumner è in arrivo e farà concorrenza a Nostalgia e Felicità, i vini di Al Bano, e al Fra cent’anni rosso e bianco di Ron, esperto vignaiolo nell’Oltrepò Pavese. Qualche migliaio di litri li produce anche Lucio Dalla dalle vigne intorno alla sua casa di Milo, nel catanese.
Il nome, Strozetto dell’Etna, blocca la digestione, ma la qualità, dicono, è eccellente. Lina Wertmuller, nella sua azienda in Franciacorta, imbottiglia un ottimo spumante che firma con il suo nome.
Nel territorio di Greve, Stefania Sandrelli, assieme al marito Giovanni Soldati e al distillatore trevigiano Sandro Bottega, produce L’acino d’uva, un Chianti doc. Ornella Muti gestisce a Lerma, nella zona di Ovada, un’azienda agricola dove produce ottimo Dolcetto.
Carole Bouquet produce passito a Pantelleria, mentre Depardieu è famoso per i suoi Cyrano e Mozart.
Mariah Carey spreme zinfandel a Mendocino (California).
Dan Aykroyd ha fondato l’azienda Signature Reserve in Canada.
Passione o business a parte, però, a fare i contadini, quelli veri, son sempre gli stessi. Le stelle ci mettono solo il nome. E stanno a guardare.

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