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La Repubblica

Troppa violenza nei pub. Brown contro l’happy hour … Londra - E’ una delle tradizioni che scandiscono la giornata inglese, come il breakfast, il lunch o il tè delle cinque: l’happy hour, il momento dopo il lavoro e prima di cena, quando la gente sciama fuori dagli uffici e fa una sosta al pub per una birra. O più verosimilmente, per due. “Ora felice”, come si traduce alla lettera, è infatti un eufemismo per indicare il periodo di tempo in cui si possono ordinare due birre, o più in generale due drink, pagandone solo uno. “Due al prezzo di uno”, come i fustini di detersivo di certe offerte speciali al supermarket, solo che le conseguenze, in questo caso, non ricadono soltanto sul portafoglio, ma anche sulla società: a forza di due birre in un colpo solo, che spesso diventano quattro al prezzo di due, ci si ubriaca molto più in fretta. I pub fanno buoni affari, non a caso allungano l’happy hour da una a due ore, generalmente dalle cinque alle sette o dalle sei alle otto di sera. Ma il risultato è che gli schiamazzi, i disordini, le violenze, all’uscita e nei dintorni dei pub, aumentano tanto quanto è l’alcol in corpo, e il costo per la società si estende ai ricoveri in ospedale, alle cure per alcolismo, alle giornate di lavoro perdute. Adesso il governo di Gordon Brown intende dire basta. Una nuova legge, rivela il Daily Telegraph, introdurrà un “divieto di happy hour” a tutti i pub, bar ed esercizi pubblici. Il bando sarà esteso a ogni tipo di sconti legati al consumo di alcolici. Saranno vietate anche le offerte che prevedono alcolici gratis per le donne e i bar dovranno offrire la possibilità di consumare vino e birra sia in porzioni grandi che in porzioni più piccole: alcuni hanno già introdotto i bicchieri da due terzi di pinta, ossia meno della tradizionale pinta, ma più di mezza pinta. Il governo laburista sta inoltre considerando la possibilità di restringere la pubblicità di alcolici in tv a dopo le nove di sera, e di imporre avvertimenti scritti sulle etichette degli alcolici che mettano in guardia sui pericolo per la salute, in modo analogo a quanto avviene con le sigarette. In parte, l’iniziativa mira a risparmiare la spesa per il dilagante fenomeno dell’alcolismo, stimata in 25 miliardi di sterline (circa 30 miliardi di euro) all’anno.

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