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La Repubblica

Scoppia la guerra del Prosecco. “Troppe imitazioni, la Ue lo protegga” ... Una battaglia in nome del Prosecco, perché sia riconosciuto come “prodotto d’origine protetta”. Il consorzio che rappresenta 150 aziende vinicole di Conegliano-Valdobbiadene e alcuni produttori stranieri puntano a creare una zona ufficiale di produzione del prosecco. Con l’obbiettivo di fare di questo vino un prodotto protetto dalle leggi europee, come lo champagne. E salvare la sua immagine che rischia di essere appannata dalle tante imitazioni e produzioni straniere.
Basti un esempio: il prosecco piace molto fuori dall’Italia, le vendite globali si sono modificate negli ultimi dieci anni e l’anno scorso hanno superato i 150 milioni di bottiglie. Soprattutto all’estero ne esistono numerose copie, come il Rich Prosecco, fatto da un’azienda austriaca e pubblicizzato da Paris Hilton: un vino che non segue i rigorosi standard di produzione del prosecco originale e viene venduto a un prezzo inferiore.
Non solo: circa il 60% della produzione di prosecco viene fatta in zone lontane della regione d’origine, la zona di Conegliano-Valdobbiadene. L’obbiettivo dei produttori è di regolamentare la produzione delle decine di aziende concentrate in otto province italiane e fare etichettare come prosecco soltanto il vino che viene prodotto secondo stretti controlli di qualità nella zona di Conegliano-Valdobbiadene.

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