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La Repubblica

“E’ un suicidio commerciale ma anche una forma di razzismo” ... Chef Kumalé, esperto appassionato di cucine del mondo... Vittorio Castellani, in arte Chef Kumalé, giornalista gastronomade ed esperto appassionato delle cucine del mondo, indignato, furioso. “L’ordinanza di Lucca è la goccia che fa traboccare il vaso, completamento di una manovra di rifiuto culturale cominciata alcuni mesi fa. Servizi, articoli, denunce, proteste, tutte modulate in un’unica direzione:denigrare ciò che appartiene alle altre culture, alimentari e non. La moltiplicazione di queste forme di razzismo ormai non ci tocca più: non ci scuote la notizia che vigili, forze dell’ordine o squadristi di destra si sentono autorizzati a picchiare neri e diversi. L’Italia si scopre xenofoba e non se ne vergogna più. Addirittura si legifera secondo criteri ampiamente anticostituzionali”.
Dicono che i cibi etnici non sono sani né decorosi.
“Ma di cosa parlano? Possiamo fregarcene dell’approccio etico, del fatto che il commercio etnico rappresenta davvero una via di sviluppo per i Paesi del sud del mondo. Ma dal punto di vista commerciale, siamo dei furbi di seconda classe: non vogliamo loro alimenti, ma pretendiamo di esportare i nostri!”.
Qual è la sua esperienza in materia?
“Ho lavorato a lungo con la comunità cinese di Prato, che rappresenta un terzo della popolazione cittadina. A Prato, esiste la più grande centrale dopo Milano nella distribuzione di prodotti cinesi: norme Igieniche e dazi vengono spesso applicati In modo a dir poco persecutorio. Questo, ovviamente, non c’entra nulla nè con i cibi scaduti, nè con quelli tossici. Siamo il Paese più restio a importare prodotti, come quelli legati alla medicina tradizionale, la cui cultura e diffusione risale a 4.000anni fa. A Parigi, nel tredicesimo arrondisment, ogni anno vengono distribuiti 70.000 container di prodotti alimentari dal sud-est asiatico. Da lì, una parte in qualche modo arriva In Italia, perché non si può pretendere che la gente arrivi qui e mangi mozzarella e spaghetti”.
In Francia e In Inghilterra, il colonialismo ha “costretto” i popoli a confrontarsi.
“Verissimo. E infatti, Londra e Parigi sono due straordinarie capitali della cucina del mondo. E il Carnevale cinese viene vissuto come una festa per tutta la città. Da noi, sabato scorso la sindaca di Milano Moratti ha vietato la sfilata dei dragoni per motivi dl ordine pubblico! Gli scambi culturali -e il cibo è cultura - sono alla. base dell’evoluzione dell’uomo: se non arrestiamo in fretta questa deriva, verremo segnati a dito come il Paese più xenofobo d’Europa”.

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