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La Repubblica

Zaia al G8 dell’agricoltura: “Sì ai dazi salva-imprese ... I Grandi: più qualità e sicurezza nel cibo... Un po’ no global, parecchio contro gli Ogm, sostenitore convinto della green economy di Obama, da lui citato in abbondanza. Però il leghista Luca Zaia, in questa prima giornata del summit con i suoi colleghi ministri dell’Agricoltura del G8, in un vecchio castello del Trevigiano, rilancia il vecchio tema dei dazi. “Non ho una posizione di protezionismo - dice - ma in una condizione di mercato libero occorre certamente trovare un punto di equilibrio: senza dazi sul riso prodotto in Tahilandia i nostri produttori di Vercelli verrebbero cancellati”. Insomma: “E’ inevitabile che i costi di produzione siano diversi nei Paesi che noi rappresentiamo e in quelli in via di sviluppo, però negli scambi commerciali non ci devono essere handicap, anche perché c’è il rischio che la rincorsa sui prezzi porti all’appiattimento della qualità e della sicurezza alimentare”.
Per Zaia è quasi un ’ossessione. Qualità e sicurezza diventano il punto centrale di questo vertice, che domani dovrebbe partorire un documento comune da presentare al G8 della Maddalena. Ci sono altre parole d’ordine ambiziose: lotta alla fame nel mondo, anche quella “nascosta”, fatta di cibo “scadente e pericoloso, soprattutto per i bambini”. Guerra alla Contraffazione: “Su dieci prodotti dichiarati italiani, uno solo le è davvero”. E uno stop deciso alla corsa verso il biocombustibile (secondo previsioni della Fao nel 2015 la produzione europea aumenterà del 47%). Mettere tutti d’accordo non sarà facile. Il ministro ne è consapevole, ma non rinuncia dire la sua. Intanto apre ai no global: “Io sono pronto a incontrare tutti, anche loro; anzi se fossero a questo vertice credo proprio che non ci sarebbero problemi: è difficile protestare con un ministro così... ”. Poi
si dichiara contro gli Ogm. Posizione “personale”, e non del governo, ma lui tiene a precisarlo: “Su questo problema il mondo scientifico è spaccato a metà; e comunque chi rappresenta i cittadini deve tenere conto delle loro opinioni: quattro italiani su cinque sono contrari agli ogm, ne vogliamo parlare?”. Su questo, Zaia ha già trovato una sponda nella collega tedesca Ilse Aigner, che ha appena decretato lo stop alla produzione di mais geneticamente modificato perché provoca la morte degli insetti. E naturalmente nella Francia, da sempre schierata sul no agli ogm. “Io no global? — sorride il ministro - Non faccio altro che portare anche nel settore dell’agricoltura le idee del mio partito: coerenza, difesa identitaria dei territori e dei contadini”. Insomma: “La qualità alimentare non deve essere un lusso, ma uno standard per tutti, e quindi bisogna fare in modo che la triste logica del mercato non costringa i produttori a comprimere i costi necessari per garantire la sicurezza di quel che mangiamo”. E Obama? “Sono anni che lo seguo, non da oggi: dice cose che noi diciamo da sempre, e la prima è che gli Stati uniti devono pensare ai loro agricoltori”. Anche con l’imposizione dei dazi sui prodotti concorrenti, che hanno “costi bassi, ma anche bassissima qualità”.

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