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La Repubblica

Birra ... Leggera, gustosa, chic. La rivincita della bionda. Ora piace più del vino ... E alla fine arrivò il sorpasso. Magari solo nei week end o nelle cene con amici, ma è successo. La cenerentola birra, per anni considerata bevanda giovanile e fricchettona, supera il vino tra le passioni degli italiani. E conquista anche i palati più fini. Pronti a celebrarla chef e intenditori. Tutti concordi nello spiegare quanto sia gustosa, leggera e, perché no, persino chic. E un libro dal titolo Birra e Vino di Charles Bamforth, professore di Scienze e tecnologie dellaproduzione della birra in California, ne tesse gli elogi. Di più. Scardinando paradossi e luoghi comuni, Bamforth restituisce piena dignità alla “bionda” rispetto all’eterno rivale, il vino.
A bere birra, oggi, sono 6 italiani su 10. Un numero che diventa 8 su 10 se il target scende dai 18 ai 44 anni. Ma non è solo un fatto di età. Soprattutto nel fine settimana, o con gli amici, la birra sta diventando la vera regina dei momenti gourmet. In queste occasioni la bevono il 42% degli italiani, rispetto a un 39% di fan di Bacco. E la rivoluzione è anche nel look. Un italiano su due pensa che l’immagine della bevanda siacambiata, in meglio, negli ulti mi 5 anni. Più raffinata e ricercata. Una lucente “Carta del servizio della birra”, realizzata da Assobirra, occupa un posto d’onore nei ristoranti e illustra le regole d’oro adottate anche dai Juanes Restaurateurs d’Europe italiani. Si moltipllcano i siti internet, i blog e persino i corsi di degustazione. Perché anche la birra va bevuta con classe. Seil 56% la preferisce con la schiuma solo il 54% sa versarla in modo corretto: prima lentamente, piegando il bicchiere, e quindi velocemente in modo da raggiungere la quantità sublime di schiuma. La metà degli
appassionati, poi, la preferisce a temperatura di frigorifero e cioè tra i 3 e i 6 gradi. Tramonta anche l’usanza di bere attaccandosi al collo della bottiglia. Ben 6 su 10 la versano regolarmente nel bicchiere. E, più di 2 milioni, vogliono un bicchiere “giusto” a seconda dello stile. Addirittura uno chef su tre la serve nel calice da degustazione. Naturalmente, avverte
Bamforth, ci sono birre e birre. La bionda, la rossa e molte altre ancora. Ognuna ha una sua storia antica e illustre. Più di 300 marchi che affollano gli scaffali dei supermercati. E fanno discutere gli appassionati. La preferita dagli chef, per esempio, è la Abbazia, seguita dalla Pils, la Lager, la Weizen e le Bianche. Cambiano i gusti e, di conseguenza, anche gli abbinamenti. Crudi, pesce, e persino stranezze come il culatello di Zibello. Per gli intenditori anche la birra va conservata. Ma con regole opposte rispetto al vino. Va gustata giovane e conservata al fresco e al riparo dalla luce. E per chi di alcol non vuole sentire parlare c’è la birra analcolica. Spuntata timidamente sul mercato, sta conquistando il cuore dei consumatori.

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