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La Repubblica

Dal Parmesan al Prisecco il ricco menù dei cibi taroccati ... Il campione assoluto, e anche la punta dell’iceberg, è il Parmesan. Il Parmigiano tarocco ormai diffuso in tutto il mondo, dagli Usa all’Australia. E il Parmesan, per restare nei formaggi, è in folta compagnia: tra le imitazioni dell’italian food ci sono anche il Romano, l’Asiago e il Gorgonzola prodotti negli Stati Uniti. Prezzi low cost e inganno garantito. Come il Chianti vendemmiato in California alla faccia del marchio Doc (che ancora resiste, o almeno così dovrebbe essere, per i vini). Come le imbarazzanti copiature della soppressata calabrese e dei pomodori San Marzano. Il falso made in Italy alimentare spacciato all’estero è uno dei settori chiave della contraffazione internazionale. Le statistiche dicono che tre prodotti alimentari “italiani” su quattro sono falsi. Ce n’è per tutti i gusti e persino da ridere, se non fosse che la mano dei taroccatori sottrae ogni anno miliardi di euro alle imprese alimentari italiane. In Germania e ora anche nell’est europeo hanno lanciato con discreto successo il Prisecco, un vino rosso che imita il celebre e rinomato prosecco. Tutto questo mentre in Veneto i due principali paesi produttori delle bollicine, Conegliano e Valdobbiadene, s’azzuffano nella battaglia per il marchio Doc. Nella babele delle imitazioni in alcuni casi sono i marchi storici a essere riprodotti con pratiche “aumm aumm”: come nel caso del prosciutto e della mortadella San Daniele prodotti in Canada. In testa alla classifica dei Paesi che taroccano di più i nostri cibi ci sono Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. In America solo il 2% dei consumi di formaggio di tipo italiano sono soddisfatti con le importazioni di prodotti made in Italy. Per il resto si tratta di falsificazioni realizzate con latte statunitense in Wisconsin, New York o California.

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