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La Repubblica

L’intervista… … Parla Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio sull’alcolismo … “Un impatto sociale devastante, non fa male solo al fisico”

Emanuele Scafato, direttore dell’Oservatorio sull’alcolismo, condivide la ricerca pubblicata su Lancet?

“Sì, sono d’accordo, finora ci si era concentrati sui danni fisici dell’alcol, oggi cominciano ad essere disponibili dati che denunciano il reale impatto sociale spesso sottovalutato. L’alcol ha un impatto superiore a quello di altre droghe e Nutt con la sua ricerca parla soprattutto ai decisori politici invitandoli a non sottovalutare il problema”.

Perché è così pericoloso?

“L’alcol è una droga-ponte, traghetta l’individuo verso l’uso di altre sostanze, si accompagna ad un policonsumo, infatti il consumo di alcol lo troviamo non solo negli alcoldipendenti ma anche nei tossicodipendenti. Poi c’è la questione allarmante che si sta diffondendo tra i giovani che non lo devono ma lo usano”.

Qual è la differenza?

“I ragazzi non hanno l’abitudine di sorseggiarlo durante i pasti, secondo la tradizione mediterranea, lo devono svincolato per raggiungere degli effetti, per essere più disinibiti, come “lubrificante sociale”. Oggi tra i 59 mila casi in cura nei servizi per alcoldipendenti l’1% ha meno di 19 anni”.

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