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La Repubblica

Il sapore del Nord ... Bolzano in festival. Dal 2 giugno eccellenze gastronomiche dell’Alto Adige sono protagoniste per la prima volta di una grande kermesse di quattro giorni dedicata alla qualità, dal territorio alla tavola... È di grande moda oggi celebrare i propri alimenti. Sono diventati uno strumento di promozione turistica anche nei posti più improbabili magari assediati dalla cementificazione... Della nuova collana Itinerari, co-edita da Touring club italiano e Slowfood editore, la prima recente uscita è dedicata all’Alto Adige. L’introduzione del libro sintetizza molto bene cosa attendersi: “Sull’arco di un portale gotico murato nell’abside del duomo di Bolzano, tralci di vite scolpiti e le figure di un vignalolo e di una donna con una botticella indicano che si entrava, da lì, nella bottega in cui la parrocchia vendeva il suo vino; negli affreschi romanici di Castel d’Appiano, Hocheppan, annidato su una roccia nel nord dell’Oltradige, si vede la più antica raffigurazione di knödel, ovvero canederli”. Si continua con il paesaggio della val Venosta che può essere “bevuto” nei succhi di mele raccolte a mano da agricoltura biologica e nelle degustazioni di yogurt di piazza in cui ci si può imbattere a Vipiteno, “a passeggio tra Erker e fronti merlati delle case”. Il classico connubio tra arte, agricoltura, paesaggio e cibi tradizionali che ogni popolo ha modellato e costruito lentamente nel corso dei secoli forse in Alto Adige è un po’ più evidente. Ed è così evidente nella misura in cui qui, rispetto ad altre zone d’Italia, si è saputo conservare con cura soprattutto il paesaggio, il primo colpo d’occhio che di solito cattura il forestiero. Un paesaggio a misura d’uomo, da godersi con calma attraverso le tante valli che segnano la conformazione geografica altoatesina. Tante valli significano inevitabilmente tante comunità; tante lingue (italiano, tedesco, ladino) e tante agricolture. Piccole differenze magari, ma essenziali non tanto per far emergere un’eccellenza a scapito di altre, ma per dare l’idea di come un’agricoltura diversa sia una ricchezza inestimabile per rendere importante un territorio. La diversità, da quella biologica naturale a quella culturale umana, è irrinunciabile: definisce le identità, permette loro di crescere insieme al territorio e originare il meglio possibile con ciò che si ha a disposizione. Così tanti e vari prodotti in una sola regione sono il sintomo di una buona salute della Terra, che si misura proprio a partire dal parametro della capacità di rispettare, conservare, far evolvere diversità. È di grande moda oggi per i territori celebrare i propri prodotti agricoli e gastronomici migliori. Essi sono diventati uno strumento di promozione turistica ineluttabile anche nei posti più improbabili, magari assediati dalla cementificazione. Soltanto vent’anni fa in alcune zone la gastronomia veniva snobbata, dimenticata, omologata o al limite relegata in un contesto folkloristico. Pochi hanno saputo non prendere questa triste china e oggi si trovano in grande vantaggio: è senz’altro il caso dell’Alto Adige. Assaggiate con curiosità il suo territorio: il cibo vi parlerà di come la popolazione se ne prende cura e lo ama. Perché quelle che attualmente tutti definiscono - anche con una certa leggerezza - “eccellenze” non s’inventano dall’oggi al domani. Sono presenti dove ci sono ancora le comunità, dove l’identità non si usa per segnare le differenze ed escludere il diverso, ma è un’integrazione ininterrotta tra uomo e natura, che segna la disponibilità ad accettare tutto il buono e il bello possibili.


...Vini doc. La produzione dei vini Alto Adige doc è di circa 330mila ettolitri. Il 46 per cento di rossi, il 54 di bianchi. Tre i vitigni autoctoni: Lagrein e Schiava (rosso), Gewürztraminer (bianco)...


L’evento

Dal 2 al 5giugno prossimi Bolzano diventa capitale del buon gusto “made in Südtirol” con il suo primo festival. Una kermesse di quattro giorni dedicata ai dodici prodotti di qualità che si fregiano del marchio Qualität Südtirol - Qualità Alto Adige. Oltre a piazza Walther, cuore dell’evento, e al Miglio del gusto, con numerosi stand, varie manifestazioni parallele sono in programma in altri luoghi, tra cui le Case dei prodotti, con simpatiche iniziative come la corsa delle cassette di mele e consigli per l’utilizzo dello speck nella cucina moderna. Castel Mareccio, trasformato in Casa del vino, ospita la mostra dei vini con assaggi e convegni. Inoltre, seminari, passeggiate, degustazioni, laboratori Slow food, cene con grandi chef altoatesini, visite guidate. Il festival del gusto avrà cadenza biennale.

L’appuntamento

Festival del gusto

Dove: Bolzano

Quando: dal 2 al 5 giugno 2011

Info: festivaldelgusto.it - prodottitipicialtoadige.com - slowfood.it

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