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La Repubblica

Quell’elisir del vino dalle diatribe infinite ... L’ultimo studio su Cell Metabolism rivaluta il resveratrolo Colpi di scena, colpi bassi e ricerca della “pillola di lunga vita” ... I1 fondo del bicchiere è ancora poco limpido. Sugli effetti del vino rosso come ehsir di lunga vita gli scienziati continuano a scambiarsi fendenti. Gli esperimenti si succedono, i dati si accumulano, ma la loro interpretazione resta controversa. Il biologo di Harvard David Sinclair sperava con il suo recente articolo su Celi Metabolism di mettere la parola fine alla diatriba. Ma gli effetti del vino rosso sulla salute assomigliano ancora a una scena del delitto priva di troppi indizi.
Protagonista del giallo è il resveratrolo, una sostanza di cui è ricca la buccia dell’uva che finisce inalterata, con i suoi benefici, nel bicchiere divino. Uno studio di Nature nel 2003 (firmato tra gli altri da Sinclair) dimostrò che il resveratrolo allunga nettamente la vita delle cellule di lievito, mimando l’effetto della restrizione calorica e attivando (probabilmente) il gene Sirti di cui si conoscevano le proprietà anti-invecchiamento. L’osservazione fece esplodere un intero settore di studi. L’immagine del bicchiere di vino capace di donare non solo sapore, ma anche salute, iniziò a brillare come una stella polare per molti scienziati (e imprenditori). Sinclair fondò un’azienda- la Sirtris - per cercare di racchiudere in una pillola quegli effetti allunga-vita che altrimenti avrebbero avuto bisogno di 6-700 bicchieri divino al giorno per essere notati nell’organismo umano. La Glaxo Smith Kline nel 2008 acquistò la Sirtris per 720 milioni di dollari. Oggi l’azienda Usa sta testando sugli uomini le sue molecole ispirate al resveratrolo - ma centinaia di volte più potenti per poter diminuirne le dosi da assumere - contro diabete, obesità, malattie cardiovascolari e infiammatorie.
“Dal 2003 a oggi - spiega Antonello Mal del dipartimento di Chimica e Tecnologia del farmaco alla Sapienza di Roma - i colpi di scena si sono succeduti. E anche i colpi bassi, secondo alcuni. I trial in corso riguardano diabete e obesità. Ma il vero business arriverebbe da un farmaco in grado di rallentare l’invecchiamento”.
L’obiettivo però è lontano. In alcuni casi gli esperimenti con il resveratrolo non hanno riprodotto gli effetti del 2003. In altri casi hanno ingarbugliato la trama con una pletora di protagonisti e dettagli. Tra il sorso di vino e gli effetti di allungamento della vita osservati in alcuni dei test ci sono passaggi intermedi che riguardano la vita interiore di una cellula - le sue reazioni chimiche, i suoi enzimi, i suoi geni che si attivano osi disattivano - in una danza che gli scienziati non hanno ancora del tutto dipanato. “L’ultimo studio di Sinclair- spiega Mai- dimostra che il resveratrolo agisce effettivamente attivando il gene Sirti. Resta da chiarire se questa azione sia diretta o indiretta, ma la motivazione a proseguire gli studi resta altissima. Il resveratrolo naturale è impossibile da usare: ha troppi effetti nell’organismo, alcuni dei quali sconosciuti, e viene metabolizzato molto in fretta”. L’obiettivo è mettere a punto una molecola più selettiva e stabile in vivo. Ma soprattutto, vendibile al caro prezzo che molti pagherebbero per ottenere una vita più lunga.

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