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La Repubblica

La superannata per lo champagne dei record ... Scampi di Mazara del Vallo e un profluvio di perlage sottile; insalata tropicale ed esplodono i sentori di banana verde e pera, rinfrescati da pompelmo e limone; basta una fogliolina di cerfoglio per esaltare le note di tè alle erbe; una grattugiatina di zenzero e si apre la porta ai toni di pepe e spezie che poi virano verso zucchero di canna, marzapane e melone candito. Un crescendo di abbinamenti inventati lì per lì per esplorare la complessità di Moèt & Chandon Grand Vintage 2004, l’ultimo nato nella ristretta famiglia delle annate eccezionali. Benoit Gouez, chef de cave, maestro di cantina della maison di Epernay, guida il gioco degli accostamenti nella cucina di “Da Vittorio”, tre stelle Michelin nel relais in cima alla collina di Brusaporto, vicino a Bergamo, una delle tappe del road show in giro per il mondo.
Il Grand vintage rispecchia lo stile della casa, le abilità dello chef de cave. E con questo millesimato Gouez inaugura una nuova stagione: scende al minimo il “dosage” (la miscela di zucchero e vino che si aggiunge nella fase di sboccatura); sale a sette anni l’invecchiamento. “Acquistano più peso le qualità specifiche del frutto”, racconta. Ma l’assemblaggio, pur variando le percentuali, resta quello classico: 38% Chardonnay, 33% Pinot Noir, 29% Pinot Meunier. Frutto di una stagione particolarmente mite, non ha sofferto del raccolto da record e le uve mature hanno accentuato il carattere dell’annata: “Una struttura pungente con un corpo sinuoso, un soffio di primavera”. I millesimati rappresentano solo il 10 percento della produzione di Champagne, punta di diamante di un mercato che, nonostante la crisi mondiale, continua a crescere. Il 2004 è il 70esimo millesimato dal 1842, una nicchia tra 26 milioni di bottiglie prodotte all’anno da Moèt & Chandon che contribuisce a trainare la corsa di Lvmh, ll colosso francese del lusso che in portafoglio ha anche questo brand. C’è chi ne ama il gusto. Chi punta all’investimento: a maggio scorso, all’Amfar, gaia di beneficenza di Cannes, un cofanetto di 6 bottiglie di Moèt Grand Vintage 1911 è stato battuto a 150.000 euro.

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