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La Repubblica

La prima volta del bianco
al top il Trebbiano d’Abruzzo ... Esce oggi la Guida 2015
dell’Espresso che premia
con il massimo punteggio
la cantina Valentini, in testa
a una lista di etichette
eccellenti da tutta Italia ... È più bianco che rosso il
colore della guida “I
Vini d’Italia 2015”
dell’Espresso. Ed è
un bianco abruzzese,
il Trebbiano d’Abruzzo di
Valentini, a segnare la svolta, a
raggiungere il punteggio di 20
ventesimi. E la prima volta nelle
14 edizioni della guida che finora
aveva assegnato il voto
massimo solo a vini rossi o dolci.
E ad essere premiata è una
cantina storica, una delle grandi
d’Italia, creata da Edoardo
Valentini e guidata oggi dal figlio
Francesco. Unaziendadalla
filosofia produttiva rigorosa
e anticipatrice: solo uve autoctone
e metodi naturali in vigna
e in cantina. “I venti ventesimi
- spiega Fabio Rizzari, con Ernesto
Gentili curatore della
guida- per noi non è quasi più
un punteggio. È un coup de
coeur, il segno di un’emozione
”. Di piccoli capolavori di artigianato,
insomma. Come
questo Trebbiano, capofila di
una pattuglia di grandi bianchi,
dituttele parti d’Italia. Dalle
tradizionali vigne dell’Alto
Adige e del Friuli Venezia Giulia
alle colline del Verdicchio
nelle Marche fino alla Campania
che quest’anno vede premiati
con punteggi superiori ai
18 ventesimi (la soglia dell’eccellenza
per la guida de l’Espresso)
ben nove vini bianchi.
Certo l’Italia rimane terra di
grandi rossi. E qui sono come
sempre Piemonte e Toscana a
dettare legge. Il Piemonte con i
Barolo (il Vigna Bionda Riserva
Tra i rossi dettano legge
come sempre il Piemonte
e la Toscana che riscopre
le bottiglie di Bolgheri
2008 di Massolino, “figlio” di
una delle più grandi vigne di
Langa è l’altro vino che raggiunge
la valutazione massima), i
Barbaresco, ma anche con qualche
“Nebbiolo del Nord” come i
Boca, i Lessona, i Bramaterra, i
Gattinara. La Toscana oltre che
con il Brunello di Montalcino (il
2009 si è rivelata un’ottima annata)
con il ritorno sul podio dei
vini di Bolgheri: il Sassicaia, forse
il vino italiano più famoso nel
mondo, prima di tutto. “Anche
qui - continua Rizzari - abbiamo
eccellenze distribuite su tutto
il territorio: dal Cornalin Rosset
valdostano, una scoperta, ai
grandi Cannonau sardi”.
La realtà è che oggi in Italia si
beve benissimo e che bianco o
rosso, bollicine o vini dolci, è nelle
bottiglie che sta probabilmente
uno dei possibili petroli
italiani. E si può bere bene senza
svenarsi: un quarto dei 263 vini
che hanno raggiunto i 18 ventesimi si trova in enoteca a un prezzo
inferiore a 15 euro. “Anno dopo
anno - spiega Enzo Vizzari
direttore di tutte le Guide dell’Espresso-
la crescita media è
importante. Ci sono ormai regioni,
al di là di quelle classiche,
che si stanno specializzando. Insomma
la viticoltura italiana è
sempre più competitiva, per
qualità e prezzi. Ma con l’eccezione
delle grandi denominazioni,
i Barolo e i Brunello, e di qualche
grande “firma” all’estero i
nostri vini non sono ancora abbastanza conosciuti e premiati
”.
Impressionanti sono i numeri
della Guida che sarà in edicola e
in libreria (ma c’è anche l’app)
da oggi: 25 mila i vini assaggiati,
2100 le schede dei produttori. E
oltre ai voti (“Dare un giudizio di
valore è prima di tutto un atto di
responsabilità - spiegano i curatori-
È l’opposto di un capriccio,
non emettiamo sentenze
inappellabili sappiamo che coinvolgiamo
il lavoro di persone che
si spaccano la schiena”) ci sono i
consigli di dove e come acquistare
le bottiglie, di come conservarle
e servirle.

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