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La Repubblica

Brunello, splendida annata ... Gli americani lo hanno detto per primi (ma solo perché lo hanno assaggiato prima...). “Il Brunello 2010 sarà un’annata eccellente”. E Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio, si è spinto anche oltre: “E un’annata epocale”. Insomma, un grande vino, come hanno confermato gli assaggi durante “Benvenuto Brunello”, che quest’anno ha fatto registrare un +30% di presenze. “In molte aziende, compresa quella dove lavoro io, il 2010 è già stato venduto tutto - dice ancora Bindocci - Ormai abbiamo portato il Sangiovese a livelli di assoluta eccellenza e tutti i ristoranti, non solo in Italia, hanno in carta il Brunello. I dati gli danno ragione. Il giro di affari del settore vitivinicolo a Montalcino è aumentato del 2% rispetto all’anno passato, arrivando a 168.250.000 euro, e anche il settore enoturistico è cresciuto superando i 30 milioni. Nel 2014 da Montalcino sono passati oltre un milione di turisti che hanno fatto registrare un +17,5% sui pernottamenti e un + 16,5% di presenze. L’export si conferma al 67,5%, con gli Stati Uniti che assorbono oltre il 30% delle esportazioni. In Europa (20%)
è in crescita il mercato inglese, mentre quelli asiatici realizzano il 15%, il Canada il 12% eil centro e sud America l’8%. Non è un caso che Monica Larner, che lavora per Robert Parker (“The WineAdvocate”), abbia assegnato i 100/100 a due etichette di Brunello:
Tenuta Nuova 2010 di Casanova di Neri e Madonna delle Grazie 2010 del Marroneto. “Questo punteggio è una dedica al territorio a cui questo vino è legato”, dice Alessandro Mori. “E un riconoscimento che premia il grande lavoro di questi anni”, aggiunge Giacomo Neri. Non solo, negli ultimi anni il Brunello è passato anche attraverso un’attività di svecchiamento. Dei 250 produttori del Consorzio, 31 hanno un’età tra i 22 e i 43 anni e gestiscono 26 aziende. Nel settore vitivinicolo a Montalcino lavorano circa 2.000 persone, quasi uno su 3 sono giovani sotto i 30 anni. Inoltre ben il 60% dei giovani occupati nel territorio sono laureati, la maggior parte parla inglese e il 70% conosce anche una seconda lingua.

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