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La Repubblica

Un resort tra le vigne del Chianti … Da qualche giorno, alla collezione permanente d’arte contemporanea di Castello di Ama si è aggiunta la quindicesima installazione site specific, Untitled, realizzata dall’americana Roni Horn. Non c’è scusa migliore per mettersi in macchina e raggiungere questo piccolo e romantico borgo tra le colline del Chianti dove, oltre ad ammirare i lavori di altri grandi artisti come Buren, Bourgeois e Pistoletto si può soggiornare nella Villa Ricucci e degustare il San Lorenzo Gran Selezione, un Chianti Classico esemplare, e l’Apparita, uno dei più eleganti merlot in purezza al mondo. Quando si parla di vino, attenzione a non tralasciare il suffisso: Chianti e Chianti Classico non sono la stessa Docg e hanno un disciplinare e una zona di produzione differenti. Il Chianti Classico si estende per quasi 72mila ettari tra Firenze e Pisa e comprende nove comuni, tra cui gli storici Ca-stellina in Chianti, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti. Un territorio di straordinaria bellezza, ruvida ma gentile, che nel corso degli anni ha folgorato molti stranieri: tra questi anche Monika e Thomas Bàr, svizzeri dall’anima cosmopolita che nel 1990 hanno deciso di fermarsi a Castelz lira in Chiariti e sono diventati proprietari di Gagliole. Nella loro “Terra dei Sogni” si dorme nella Tenuta della Valletta, un luxury B&B circondato da olivi, cipressi e vigneti da cui nascono il Rubio-lo, il Gagliole e il Pecchia, eccellente espressione di Sangiovese. Oggi il Chianti è una delle zone in Italia a più alta concentrazione di wine resort. Uno dei più affascinanti è il Relais & Chàteaux Borgo San Felice: tra le viuzze di questo antico villaggio, trasformato nel 1991 in albergo diffuso, si distribuiscono le suite e i due ristoranti curati da Fabrizio Borraccino. La tenuta San Felice vanta anche il Vitiarium, vigneto sperimentale dove si conserva il patrimonio genetico della viticoltura toscana e si tutelano vitigni autoctoni dimenticati come il Pugnitello, etichetta di grande personalità che si affianca al Vigorello, capostipite dei Supertuscan e al Grigio, Chianti elassico Gran Selezione dalla trama aromatica. Ma questa non è anche la terra della “ciccia”, quella buona davvero? Andate a trovare Dario Cecchini, il più famoso beccaio d’Italia, per acquistare le sue fiorentine e costate e poi sedervi in uno dei suoi locali, sempre a Panzano in Chianti, tra cui il conviviale Officina della Bistecca, regno della brace. Se però cercate un’esperienza gastronomica meno tematica e più raffinata dirigetevi verso la Tenda Rossa, a San Casciano in Val di Pesa, un classico della zona che in questo periodo propone i tortelli con tartufo
bianco di San Miniato. In alternativa c’è l’Albergaccio a Castellina in Chianti, insegna che vale il viaggio per gli gnocchi di castagne, funghi, timo e patè di fegato d’anatra e per il maialino di cinta senese. Con lo stomaco pieno, si prosegue verso il Castello di Meleto per visitare il piccolo teatro del ’700, con scenografie originali, custodito dentro questa imponente fortificazione, oggi una delle più interessanti aziende del Chianti Classico. Qui potete scoprire l’elegante Vigna Casi Riserva e dormire negli appartamenti e nelle camere ricavate dalle ex case coloniche e nell’antica torre di guardia. Se poi avete in programma una scorribanda tra le colline del Chianti proprio nel periodo natalizio, fate una sosta a Villa Cerna, la magnifica tenuta di proprietà di Famiglia Cecchi dove, dal 12 dicembre, si accenderanno i filari con “Luci in vigna”, un’installazione artistica in situ creata da Angela Nocentini in cui le foglie di Sangiovese prendono vita e luce dall’imbrunire a notte fonda.

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