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La Repubblica

Chianti Gallo nero numero record di nuove bottiglie … Quasi 285mila ettolitri venduti nel 2017 Nel programma di Carlotta Gori la lotta alla contraffazione... Ci sono vigilanza e tutela del marchio, prima di tutto, nel credo di Carlotta Gori, nuovo direttore del Consorzio del Gallo Nero - Chianti Classico, promossa dall’interno della struttura dove da oltre 20 anni si occupava di rapporti istituzionali, consulenza giuridica e amministrativa a vantaggio dei 580 associati: cantine e imbottigliatori eccellenti, capaci ogni anno di portare sul mercato 35-38 milioni di bottiglie esportate in 130 Paesi. “Non c’è valorizzazione senza protezione e cura, tutela e vigilanza”, puntualizza Gori. Sui mercati le etichette del Gallo Nero - Chianti Classico hanno infatti recuperato e superato il business pre crisi, ma sul fronte di frodi e contraffazione gli attacchi si moltiplicano e il sistema è chiamato a tenere alta la guardia. Il Consorzio gioca d’anticipo: cerca di stoppare chi sfrutta l’appeal e il sound Chianti Classico riproducendo marchi che scimmiottano quello originale, e il logo del Gallo Nero, per mandare in commercio prodotti del tutto estranei. “I nostri marchi sono depositati in oltre 40 Paesi - spiega Gori - Attualmente abbiamo in atto 15 opposizioni amministrative contro la domanda di registrare marchi, soprattutto in Cina, Francia, Stati Uniti - spiega Gori - È importante bloccare le pratiche illecite già in fase di registrazione per evitare le controversie giudiziarie. La spuntiamo quasi sempre”. Per il neo direttore del Consorzio, l’attività di analisi normativa e di verifica dei trend, che fa parte dell’azione di tutela, è fondamentale per lo sviluppo delle denominazioni e anche in funzione di modifica dei disciplinari di produzione. “Questa attività - spiega è stata fondamentale nel supportare la nascita della Gran Selezione (punta di diamante del Chianti Classico “inventata” di recente ndr), che sta trainando, e non soffocando come temeva qualcuno, le altre produzioni del Chianti Classico. La piramide, in cima alla quale sta la Gran Selezione, non ne è quindi schiacciata ma anzi consolidata”. Altro fronte caldo quello della vigilanza, per verificare la corrispondenza tra etichette e prodotto. “Con l’Ispettorato repressioni frodi - spiega Gori - stiamo preparando il programma 2018 dei controlli che prevederà 30 accessi in supermercati, enoteche, alberghi e ristoranti per prelevare bottiglie di Chianti Classico e controllarne il contenuto. Come ogni anno opereremo nelle province di Firenze e Siena, ma anche in nuove regioni finora non visitate. Dal 2012 ad oggi l’attività di vigilanza si è svolta nel Nord Italia, in Emilia Romagna e Umbria, oltre che Toscana”. Il Consorzio Gallo Nero - Chianti Classico è il primo ad aver iniziato a lavorare in modo sistematico su Internet. “Da un anno e mezzo - spiega il direttore - monitoriamo quotidianamente 500 shop online e 7 piattaforme di vendita per capire il grande ambiente di vendita del web, i mercati, le modalità di presentazione dei prodotti, i trend della domanda, dell’offerta e i prezzi. È un lavoro imponente, alla fine tireremo le conclusioni non solo in chiave di marketing”. Intanto il Consorzio, che ha 14 dipendenti e un fatturato di 4 milioni (la metà destinata alle iniziative di promozione in tutto il mondo ma soprattutto negli Usa e in Canada), saluta un 2017 di luci e ombre per le cantine. “La siccità ha provocato una riduzione della vendemmia del 25-30%, come avevamo stimato, a dimostrazione della qualità dei nostri strumenti di previsione - dice Gori - Note positive sono che nel 2017 il prezzo dello sfuso si è attestato sul livelli di 245-290 euro ad ettolitro e sono state imbottigliati, e quindi venduti, poco più di 285mila ettolitri di vino delle varie annate in cantina, come nel 2016 che è stato il miglior anno dal 2007. Risultato quasi insperato”.

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