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FINE WINE

La scrittrice Joanne Harris e il velista Giovanni Soldini sono “La Voce di Biondi-Santi” 2024

Il 1 marzo, la griffe dove è nato il celebre rosso ha rilasciato sul mercato il Brunello di Montalcino 2018 e le vecchie Riserve 1988 e 2010

“Rispetto”, per un grande vino, vuol dire eredità, terra, identità. Un valore che a Joanne Harris, scrittrice affermata a livello internazionale, sceneggiatrice e librettista, nominata Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla Regina Elisabetta II, ha ispirato il romanzo inedito “La Corona”, un succedersi di storie raccontate con voci diverse in un’atmosfera fantastica e fiabesca in cui si trovano tracce del suo libro più noto, “Chocolat” (il bestseller da cui è stato tratto il celebre film), seppur il riferimento più esplicito sia a “I racconti delle mille e una notte”: un re che eredita la corona dal padre scomparso, per più di mezzo secolo sovrano amato e stimato da tutti, si sente inadeguato e chiede a cortigiani, notabili e sudditi come abbia fatto il padre a guadagnarsi il profondo rispetto delle persone. Le risposte regalano una definizione ampia, variegata, divertente e colorata del concetto di rispetto e delle realtà in cui si manifesta che gli faranno scoprire che l’unico modo di capire cosa sia, è andarne costantemente alla ricerca. Parla di “Rispetto”, “La Voce di Biondi-Santi” 2024, il progetto che accompagna il rilascio sul mercato, che come ogni anno avviene il 1 marzo, del nuovo millesimo, quest’anno il 2018, del Brunello di Montalcino della griffe, insieme a due annate di La Storica, la Riserva proposta dall’azienda ad almeno dieci anni dalla sua prima uscita. Si tratta della 2010 e della 1988, due veri e propri monumenti enologici che provengono, così come indica il nome stesso, dalla cantina nella Tenuta Greppo, dove nell’Ottocento è nato il celebre rosso - oggi di proprietà del gruppo francese Epi, della famiglia Descours - e in cui sono conservate tutte le bottiglie delle 42 Riserva sin qui prodotte negli anni, dal 1888 a oggi, e che insieme compongono una library di inestimabile valore (come abbiamo raccontato nei giorni scorsi su WineNews).
All’edizione n. 3 “La Voce di Biondi-Santi” si compone di un audiolibro ed un podcast con le voci dell’artista Neri Marcorè, per l’edizione italiana, e quella di Tomas Arana, per la versione inglese, ascoltabili tramite il Qr code presente sul collo delle bottiglie di Brunello di Montalcino 2018, e, da quest’anno, anche attraverso una nuova app, che permette di visualizzarli suddivisi per argomento, dai racconti alla descrizione dei vini ed agli interventi degli “Spiriti Affini” sul tema dell’anno. Il velista Giovanni Soldini è lo “spirito affine” scelto quest’anno da Biondi-Santi e che spiega come “Non possiamo controllare la natura”, accanto a Joanne Harris che, in “Il rispetto è un valore reciproco”, parla anche del suo personale incontro con Biondi-Santi, Giampiero Bertolini, ad Biondi-Santi, che sottolinea come “Rispettare la storia raccontando il futuro”, e Federico Radi, direttore tecnico, che racconta “I vigneti storici, la nostra cassaforte”. Il risultato è una “biblioteca” da ascoltare, per immergersi nel mondo di una delle cantine che hanno fatto la storia dell’enologia mondiale.
“Tutto ciò che facciamo al Greppo nasce dal valore per il rispetto - spiega l’ad Biondi-Santi Giampiero Bertolini, ad Biondi-Santi - rispetto per la storia di Biondi-Santi e il patrimonio che porta con sé. Ma anche per il territorio, di cui siamo custodi, e per le peculiarità del nostro terroir. Rispetto per le persone, ovviamente, che siano parte del team di lavoro o che siano i nostri partner in giro per il mondo. E per i nostri consumatori, che possono contare su vini che non hanno mai tradito le aspettative, grazie al carattere del nostro Brunello di Montalcino forgiato in quasi 150 anni di attenzione al dettaglio. Mentre prepariamo il futuro e affrontiamo le sfide di oggi, il rispetto ci guida nel fare il meglio per la nostra azienda, per Montalcino e per tutti gli appassionati del nostro vino, che sanno di poter contare su un prodotto di straordinaria longevità”,

Focus - Fine wine & collezionismo: il Brunello di Montalcino Riserva 1988 e 2010 di Biondi-Santi
Il Brunello di Montalcino Riserva 1988 di Biondi-Santi sfoggia al naso un’incredibile presenza di frutta - dopo tanti anni - poi sottobosco, cuoio, aromi di mentolo e arancia rossa. I tannini sono morbidi, completamente integrati, raffinati ma - allo stesso tempo - ancora presenti e in grado di contribuire alla generale sensazione vitale. L’acidità è brillante ed energizzante, e ha certamente contribuito a mantenere il vino giovane nonostante la sua età. Una nota salina aggiunge profondità e vivacità al finale. Un vino per gli amanti delle sensazioni eteree, dell’eleganza e della finezza.
Il Brunello di Montalcino Riserva 2010 è un’annata straordinaria che ha riportato Montalcino sulla mappa dei grandi territori del vino. Un vino dal tannino monumentale capace di invecchiare per decenni e, contemporaneamente, approcciabile e piacevole anche adesso. Una Riserva che potrebbe essere descritta per la sua profondità, intensità e struttura, senza perdere lo stile distintivo Biondi-Santi. Un naso esplosivo di piccoli frutti scuri, terra e sottobosco, erbe botaniche, un tocco speziato - anice stellato e pepe bianco - e cuoio. Al palato il vino è coerente, con la sua potente concentrazione, eleganza e vigore. Austero, ancora severo, lungo e persistente, avrà un lungo futuro grazie al suo straordinario potenziale di invecchiamento.

Focus - Brunello di Montalcino 2018, un millesimo in stile Biondi-Santi
La vendemmia 2018, gestita dal team guidato da Federico Radi, ha chiuso un’annata caratterizzata da un clima fresco con abbondanti piogge durante l’intero ciclo vegetativo, con un’estate in cui le temperature si sono mantenute al di sotto delle medie stagionali. La raccolta ha avuto inizio il 16 settembre ed è avvenuta a più riprese, per un totale di 8 giorni. Gli ultimi hanno beneficiato dell’influsso della tramontana - un vento fresco e secco proveniente da Nord - che ha contribuito ad asciugare i grappoli. Il risultato è un Brunello di Montalcino fragrante ed energico, rifinito e bilanciato. Al naso svela una bassa gradazione alcolica e una grande varietà di sentori, dalle erbe aromatiche essiccate alla violetta, dalla scorza d’arancia ai frutti di bosco, alla marasca, alla menta spezzettata. Al palato è semplicemente delizioso e succulento, facile da bere e, al contempo, capace di invecchiare magnificamente, grazie alla sua vivace acidità.

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