Da un lato, aiutare lo sviluppo dei Paesi in difficoltà, in particolare quelli dell’Africa, e, dall’altro, promuovere l’apertura di nuovi mercati per l’Italia, i suoi prodotti e la sua tecnologia, ispirandosi al cosiddetto “Piano Mattei”, lanciato nei mesi scorsi dal Governo, modello virtuoso di collaborazione e crescita. Ma anche agricoltura più sostenibile e condivisione delle conoscenze, con la sicurezza alimentare al centro. Nel Meeting di Rimini (20-25 agosto) l’incontro dedicato a “Food Security e sostenibilità” ha visto un importante confronto, tra gli altri, del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, del presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti e del presidente Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) Matteo Zoppas.
“La sicurezza alimentare è un tema centrale. Dobbiamo affrontarlo attraverso la cooperazione, sostenendo nello sviluppo i Paesi in difficoltà con l’esportazione delle nostre tecnologie - ha affermato il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Lollobrigida - dobbiamo lavorare con l’Africa, cercando di sviluppare azioni che mettano quel continente in condizione di veder crescere il valore produttivo ed economico delle loro produzioni”. Ma non sono mancate le polemiche, scatenate dalla dichiarazione del Ministro sullo stile alimentare di chi ha minori capacità di spesa: “in Italia i poveri mangiano meglio, perché comprano dal produttore ed a basso costo prodotti di qualità”, ha detto Lollobrigida. Un’affermazione che è stata aspramente contestata dalle opposizioni e giudicata lontano dalla realtà. “La risposta all’insicurezza alimentare non può essere “cibo a tutti” ma “buon cibo a tutti”, perché il cibo non è un carburante, ma qualità e lavoro - ha affermato Lollobrigida - qualcuno ha pensato di dare risposte in laboratorio: l’alternativa, però, l’aveva data Enrico Mattei. Noi dobbiamo fare lo stesso, lavorando con l’Africa ed esportando tecnologie, capacità e formazione. In Italia abbiamo un’educazione che porta ad acquistare alimenti di qualità direttamente dal produttore. Anche per questo abbiamo presentato la candidatura della cucina italiana come Patrimonio dell’Unesco. Una partita da giocare fino al 2025 e che mira a coinvolgere ristoratori, produttori, cuochi e cittadini per far capire come la cucina italiana sia un sistema di valori che rappresenta qualità di produzione, ma anche ricerca e cultura”, ha detto il Ministro.
Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, tra i relatori, ha spiegato come “per affrontare con successo la sicurezza alimentare e il cambiamento climatico a livello globale, e per raggiungere modelli agroalimentari più sostenibili e produttivi, nel rispetto delle tradizioni e del fabbisogno alimentare di ciascun Paese, è fondamentale una solida collaborazione internazionale, che preveda condivisione delle conoscenze e la diffusione dell’innovazione. Soprattutto - ha detto il presidente Giansanti - nei Paesi meno avanzati, secondo l’Ocse, dobbiamo aumentare la nostra produzione agricola globale di quasi il 30% nei prossimi 10 anni. L’insicurezza alimentare sta crescendo, a livello globale, a causa di diversi fattori, compresi conflitti bellici come quello tra Russia e Ucraina. Purtroppo, la guerra è tornata anche nei Paesi sviluppati e il cibo è stato nuovamente utilizzato come arma e strumento di pressione. La Russia sta per diventare primo produttore mondiale di frumento, con una quota di mercato del 25% nel 2024. Il modello italiano di agricoltura è un modello esportabile anche nei Paesi in via di sviluppo. Per farlo occorre passare dalla digitalizzazione del settore, mettendo a sistema la tecnologia con la mole di dati che gli agricoltori producono. Ad esempio, si potrebbero risparmiare fino al 10% di prodotti fitosanitari e il 20-25% di acqua”.
“Puntiamo su formazione, tecnologia e promozione - ha affermato Matteo Zoppas, presidente Ice (Istituto Commercio Estero) - per contrastare l’insicurezza alimentare dell’Africa: oggi l’insicurezza alimentare grave colpisce 258 milioni di persone in 58 Paesi del mondo, molti dei quali appartengono al continente africano, mentre erano 193 milioni e 53 gli Stati solo nel 2021. La Somalia, da sola, conta il 57% del totale delle persone che soffrono di questo problema. Se questi Paesi fossero dotati degli standard della tecnologia europea e ancora di più di quella italiana, sarebbero in grado di estendere le superfici oggi coltivate e aumentare consistentemente la loro produttività con l’impiego di minori risorse. Nel contesto dell’attività di cooperazione internazionale del Ministero degli Affari Esteri e con la collaborazione del Sistema Paese si innesta l’attività dell’Ice - ha continuato Zoppas - che raggiunge il duplice obbiettivo, anche nell’indirizzo del “Piano Mattei” (che sarà considerato dalla nostra Agenzia una priorità per questi territori), di aiutare lo sviluppo di queste nazioni e, contestualmente, lo sviluppo di mercati emergenti per le imprese, i prodotti e le tecnologie italiane”.
Al Meeting di Rimini, il Ministro Lollobrigida ha anche affrontato il tema della differenza di abitudini alimentari tra l’Italia e gli Stati Uniti: “in Paesi come gli Stati Uniti c’è una divaricazione sociale, tra chi ha più soldi e mangia meglio, e chi ne ha meno e compra cibo di scarsa qualità, anche a causa di elementi condizionati come il Nutriscore. Quindi, dell’America apprezziamo tante cose, ma non possono insegnarci certo a mangiare. Il sovrappeso negli Usa è al 77%, sul 36% della media europea, e il problema è concentrato in fasce più basse - ha sottolineato il Ministro - in Italia abbiamo, invece, un’educazione alimentare interclassista: spesso i poveri mangiano meglio, perché comprano dal produttore ed a basso costo prodotti di qualità”.
Proprio questa sua dichiarazione (che, secondo il Ministro Lollobrigida, è stata estrapolata dal contesto), ha provocato una dura reazione da parte delle opposizioni. “Io mi occupo soprattutto di quegli italiani che fanno fatica a fare la spesa - ha dichiarato la segretaria Pd, Elly Schlein - sono tanti, nonostante abbia visto che, purtroppo, c’è qualche Ministro che pensa che i poveri mangino meglio dei ricchi. Non c’è neanche bisogno delle parodie quando c’è un Governo che vive su un altro pianeta”. Dello stesso tenore, la reazione dei “Cinque Stelle” che, attraverso il Capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera Alessandro Caramiello, giudica le parole del Ministro Lollobrigida “oggettivamente intollerabili”. Sceglie, invece, l’ironia l’ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando: “per Lollobrigida spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi. Ecco perché hanno tolto il reddito di cittadinanza. Bisogna fare qualcosa per i ricchi che, poveretti, mangiano male ...”.
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