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ATTUALITÀ

La spesa al supermercato per i prodotti bio cresce e vale quasi 4 miliardi di euro: vini a +6,9%

Report Ismea: tengono anche i quantitativi (+1,1%), negativa invece la dinamica per carni e salumi. Boom di acquisti nel Nord Italia
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Prodotti ortofrutticoli, crescono quelli bio (ph: Freepik)

Il carrello degli italiani diventa sempre più “green” a dimostrazione che una maggiore attenzione nei riguardi dell’etichetta è reale così come per una scelta di un certo stile di vita. Il risultato è che la spesa bio nel circuito domestico ha sfiorato, nel 2023, il valore di 3,9 miliardi di euro, con un incremento sul 2022 del 5,2%, dato che rinforza la tendenza già avviata l’anno precedente, dopo lo stop del 2021. Numeri pubblicati da Ismea nel suo report e che vanno in parte in controtendenza rispetto all’agroalimentare complessivo che ha chiuso l’anno con un +8,1% in valore a volume è andato in ribasso (-1,1%) al contrario degli acquisti bio che tengono anche nei quantitativi (+0,2%), mostrando rincari a scaffale più contenuti.
Il confronto con la dinamica generale mette in luce, per quasi tutte le categorie, una crescita della spesa più attenuata per il bio, con particolare riferimento all’ortofrutta, ai derivati dei cereali e alle uova. Tassi di crescita più sostenuti si evincono, tuttavia, sottolinea Ismea, per alcune categorie, in particolare per oli e grassi vegetali, miele e la categoria vino e spumante (+6,9% il 2023 sul 2022, ribaltato il risultato di un anno fa -3,9% nel confronto tra 2022 e 2021), mentre è negativa la dinamica della spesa bio relativa a carni e salumi. Dove si acquistano maggiormente i prodotti biologici? Dominano, con il 61,4%, le regioni del Nord Italia, grazie soprattutto alla spinta del Nord-Ovest.
Cresce, comunque, il ruolo del Mezzogiorno, con oltre il 12% di quota, grazie anche al rafforzamento e una migliore strutturazione dell’offerta da parte della grande distribuzione. Iper e supermercati si confermano, nel loro insieme, il principale canale di approvvigionamento di prodotti biologici, veicolando il 64,6% delle vendite, quasi un punto percentuale in più sul 2022 a cui si aggiunge un altro 14,1% dei discount. Al contrario, perdono ancora terreno i negozi tradizionali
, con due punti in meno rispetto al 2022 sia in volume che in valore. Ismea rileva l’importanza del ruolo che hanno nel settore gli specializzati che si confermano il canale più apprezzato dai consumatori sul circuito del fresco, grazie alla percezione di maggiore garanzia di qualità rispetto a queste referenze.

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