Da tempo si parla di come le tecnologie avanzate possano diventare un importante alleato per il mondo agricolo, fornendo un importante aiuto per la produttività e la sicurezza alimentare. Tra le tecnologie più interessanti che negli ultimi anni si sono affacciate in agricoltura c’è sicuramente quella nucleare, già utilizzata in diverse parti del mondo (in Africa in primis), ad esempio per combattere le malattie delle piante, aumentare la resa agricola e proteggere le risorse esistenti. Le tecnologie nucleari hanno dalla loro la carta della versatilità e anche in Italia, Paese punto di riferimento nell’agroalimentare, si guarda con interesse ai progressi portati avanti dalle innovazioni che possono essere applicati a vari ambiti. Ad iniziare dalla tracciabilità, elemento fondamentale per garantire la sicurezza di tutti quei prodotti che poi finiscono sopra le nostre tavole. Non a caso è stato deciso di sviluppare un processo per la tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari in base alla presenza di isotopi naturali al loro interno.
Un obiettivo che si concretizza con l’accordo di collaborazione tra l’Icqrf (l’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole) e la Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari), siglato alla presenza del sottosegretario Giuseppe L’Abbate. I due enti intendono avviare ricerche sperimentali per l’applicazione delle tecniche di derivazione nucleare per verificare l’accuratezza e l’effettività dei requisiti relativi all’origine dei prodotti agricoli ed agroalimentari. Nello specifico, l’obiettivo è la codificazione di determinate tecniche radiochimiche attraverso l’uso di radionuclidi specifici per proteggere e promuovere alimenti a valore aggiunto, ovvero attraverso la determinazione del rapporto di determinati isotopi in elementi come idrogeno, ossigeno e carbonio e la misura della concentrazione di questi elementi in un campione, in modo da ottenere un’impronta digitale unica funzionale ad indicare il luogo di origine del prodotto esaminato.
“Garantire la tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari è una delle prerogative del Ministero delle Politiche agricole - ha dichiarato il Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate - su questo aspetto, la ricerca scientifica può svolgere un ruolo determinante. L’accordo, della durata biennale, si pone l’obiettivo di trovare soluzioni innovative a tutela dei nostri produttori di qualità e dei consumatori. La sinergia tra Sogin e Icqrf sarà fondamentale per potenziare l’importante lavoro che quotidianamente quest’ultimo svolge con i suoi ispettori e che non si è mai fermato neppure durante il lockdown e le restrizioni anti-Covid”.
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