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La tecnologia tra i filari fa ancora fatica, ma nel 2017 arriveranno due progetti rivoluzionari: Oiseau, che ottimizzerà l’irrorazione dei trattamenti con la tecnologia Gps, e VineRobot, che raccoglierà autonomamente ogni dato sensibile della pianta

Si fa un gran parlare di tecnologia nel mondo del vino, ma tra i filari, nei fatti, la viticoltura sconta ancora un certo ritardo. Di progetti, però, ce ne sono diversi, alcuni più avveniristici, altri meno, ma almeno due capaci di vedere la luce nei prossimi mesi. Uno arriva dalla Francia, si chiama Oiseau, che in francese vuol dire uccello, ma che sta per “OptimISation de l’Epandage Automatisé”, e mira all’ottimizzazione dell’irrorazione dei trattamenti attraverso la cartografia Gps, grazie al lavoro di Digital Aquitaine, Ertus Consulting, Helileo, Institut français de la vigne et du vin (IFV) e Inno’Vin.
L’obiettivo è quello di ridurre le quantità di pesticidi e fitosanitari usati in vigna del 30%, dividendo il vigneto in parcelle di poco meno di 10 metri da gestire attraverso un software capace di immagazzinare enormi quantità di dati, così da avere sempre sotto controllo la gestione dei filari, ottimizzando il lavoro nel rispetto dell’ambiente. Per vedere il kit in commercio, però, si dovrà aspettare la campagna 2017-2018.
Più ambizioso, e in un certo senso più spettacolare, è, invece, il progetto VineRobot (www.vinerobot.eu), che poggia su un importante finanziamento europeo, ma che, dal 2014, coinvolge anche istituzioni e privati, dall’Universidad de La Rioja, a capo del consorzio, all’Universidad Politécnica de Valencia, dalla Università Hochschule Geisenheim (Germania) ai francesi di Force-A y Wall-Ye, ma anche la compagnia italiana Sivis ed i Vignerons de Buzet, cantina cooperativa di Bordeaux. Si tratta di un vero e proprio robot, che agli amanti dei film Pixar potrebbe ricordare immediatamente Wall-E, ed ha fatto la sua prima apparizione tra i filari solo all’inizio dell’anno.
Il suo compito è quello di raccogliere ed analizzare, in maniera del tutto autonoma, ogni genere di dato, dai livelli di azoto delle foglie allo stato delle uve, per creare un database ed una mappatura completa del vigneto. Il progetto sta vivendo le sue ultime fasi, la raccolta dei dati e le ultime migliorie, dovrebbero essere completate per novembre, e dal 2017 il VineRobot sarà sul mercato. Pronto a rivoluzionare la gestione del lavoro in vigna, meccanizzato da decenni, ma carente dal lato della tecnologia, che invece è diventata imprescindibile in cantina.

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