La forma è contenuto. Specie quando si parla di vino in anfora, recipiente usato da millenni, ma riscoperto solo in epoca recente dai vignaioli del Belpaese, a partire dal Friuli Venezia Giulia e arrivando poi in tante altre Regioni, Toscana su tutte. E non è un caso, perché a Impruneta c’è una delle fornaci del cotto più importanti, “Artenova Terrecotte”, motore dell’Associazione Culturale “La Terracotta e il Vino”, che, dopo i due anni di stop causati dalla pandemia, torna il 4 e 5 giugno, con “La Terracotta e il Vino 2022”, la kermesse dei vini in anfora organizzata da Sergio Bettini, insieme all’enologo Francesco Bartoletti, di Artenova Terrecotte, e Adriano Zago agronomo ed enologo esperto di biodinamica, di scena alla Certosa di Firenze, luogo unico per la sua ricchezza di storia e arte. Saranno 60 i vignaioli, italiani e stranieri, che presenteranno a cultori di vino in anfora, appassionati e professionisti del vino, critici e giornalisti di settore, più di 200 etichette di vini prodotti esclusivamente in giare di terracotta. Oltre agli assaggi fra i banchi dei produttori, ci sarà spazio per le degustazioni guidate e il convegno tecnico che riunisce esperti italiani e internazionali in un confronto sui vini, sull’affinamento in anfora e sulle novità scientifiche dell’utilizzo della terracotta in enologia.
Focus - La tecnica della vinificazione in anfora. Sguardo sul passato per interpretare il futuro
La vinificazione in anfora è una tecnica che affonda radici lontane nel tempo. I contenitori di terracotta sono fra i più antichi vasi enologici utilizzati sia per la fermentazione che per la conservazione. Chi recupera oggi tecniche di vinificazione come quelle in anfora, sceglie di guardare al passato per dare una nuova interpretazione del futuro. Il futuro antico del vino in anfora porta con sé la riscoperta di sapori e profumi antichi. Nella due giorni di degustazioni alla Certosa di Firenze, scopriremo ai banchi di assaggio l’identità più vera dei vini che affinati nella terracotta - il 4 e 5 giugno quella di Impruneta - esprimono al massimo le loro potenzialità. La terracotta (di cui Impruneta è da sempre una vera capitale, ndr) è un materiale naturale, mantiene intatte nel bicchiere le caratteristiche del vitigno, consentendo al vino di rimanere fedele al terroir. Per questo chi utilizza la terracotta, fa una scelta in termini di sostenibilità e benessere, facendo dell’anfora, in questo ritorno alla terra e agli elementi naturali, un prodotto “romantico”.
Focus - Caratteristiche della terracotta d’Impruneta
1 - Fornisce un ottimo isolamento termico che consente di conservare il vino in modo ottimale. L’isolamento termico può dare risultati ancora migliori se il l’anfora viene interrata.
2 - Consente al vino un’ossigenazione inferiore a quella di una barrique ma paragonabile ad una botte di legno di medie dimensioni. Ha il vantaggio di non aggiungere niente al vino, né tannini né aromi.
3 - È un contenitore molto adatto a far emergere il varietale e in genere il frutto.
4 - Rispetto al cemento crea isolamento con l’aggiunta di una eccellente ossigenazione che aiuta nei casi di varietà con frutto esuberante come Aglianico, Montepulciano, Piedirosso e Syrah, spesso appiattiti dal cemento.
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