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L’EVENTO

La Toscana del vino, mosaico di Denominazioni e locomotiva dell’eccellenza

Al via oggi, a Firenze, la vetrina b2b del vino toscano, Buy Wine, con buyers da tutto il mondo. “Toscana brand unico”: parola dell’Assessore Remaschi

Locomotiva dell’export di vino italiano, insieme a capisaldi come Piemonte e Veneto, la Toscana, che della sua varietà e del mosaico di Denominazioni e grandi territori fa la sua forza sui mercati mondiali, è pronta a presentarsi a buyers, operatori del settore e anche winelovers, con i produttori in vetrina a “Buy Wine”, l’evento b2b dedicato al succo di Bacco toscano, in scena, oggi e domani, nella cornice della Fortezza da Basso di Firenze, e che di fatto, con “PrimAnteprima” (14-15 febbraio), dà il via alla settimana delle “Anteprime di Toscana”. E che riunisce, sotto il segno dell’eccellenza regionale, oltre 220 buyers provenienti da 50 Paesi del mondo, dal Canada a Hong Kong, dal Brasile all’Angola, dalla Bulgaria alla Repubblica Dominicana, fino ad Ecuador, Malesia, Romania e Uruguay, che si incontreranno con le 259 aziende toscane.
Evento, che è anche occasione per ribadire la potenza del brand Toscana nel mondo, con l’indagine “Il futuro della viticultura in Toscana” dell’Università di Pisa a confermare come sia motivo di attrazione nel contesto nazionale e internazionale, laddove il consumo si sposta sempre più verso prodotti di qualità, con una forte connotazione territoriale e una netta preferenza per vini prodotti da vitigni autoctoni, di fasce premium e biologici. E non solo: lo studio sottolinea come la maggior parte delle 23.000 aziende vitivinicole toscane sia di piccole e medie dimensioni. La fotografia che emerge, infatti, da “Buy Wine 2019” e che ha visto l’analisi di 110 aziende, registra che l’88% ha una superficie minore o uguale a 50 ettari (di cui il 41% meno di 10 ettari) e circa il 43% è a gestione familiare. Questa, di fatto, è anche la caratteristica che ha contribuito maggiormente al successo del vino toscano nel mondo: la sua diversità, la sua ampia gamma di prodotti, anche molto diversi tra loro, la frammentarietà di un tesoro che, comunque, resta di carattere unico. “Quando si vende una bottiglia di vino toscano, o di olio, o di qualsiasi altro prodotto agroalimentare - ha, a questo proposito, commentato, a WineNews, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi -non vendiamo solo ciò che sta dentro ad una confezione, ma anche storia, cultura, tradizione e paesaggio della nostra regione: questo fa della Toscana un qualcosa di non duplicabile, in un mercato in cui è sempre più fondamentale affermarsi. Quindi è sempre necessario investire e innovare, e soprattutto nel settore del vino è fondamentale promuove e comunicare: è questo che cercano sempre di più i consumatori”.
Ma la Toscana del vino può contare anche sulla forza, e la sfida, della sostenibilità, di cui si è fatta portabandiera in Italia: secondo, ancora, lo studio dell’Università di Pisa, sottolinea come su un totale di 59.000 ettari vitati, in Toscana 16.720 sono coltivazioni bio e biodinamiche. Inoltre, il 62% delle aziende vitivinicole considera le condizioni climatiche avverse come un fattore significativo per le decisioni produttive, seguito dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori (57,7%), sempre più attenti a marchi green e produzioni sostenibili. L’innovazione e le nuove tecnologie vengono considerate alleate delle aziende in tal senso.

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