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I SAPORI DEL “GRANDUCATO”

La Toscana “Dop e Igp” del cibo vale 111 milioni di euro: il 7 giugno a Siena debutta “BuyFood”

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La Toscana “Dop e Igp” del cibo vale 111 milioni di euro: il 7 giugno debutta “BuyFood”

Tra i “brand” mondiali più amati e conosciuti del mondo quando si parla di vino (dove la produzione di Dop e Igp vale 926 milioni di euro “ex fabrica”), la Toscana, anche sul fronte agroalimentare di qualità, non se la passa poi male. Secondo i dati Ismea, il valore delle Dop e Ig del food toscano è pari a 111 milioni di euro, escludendo il comparto (assai rilevante) del settore panetteria e pasticceria che, secondo una stima, potrebbe portare il totale a 130 milioni di euro. Dati elaborati per BuyFood, la prima vetrina internazionale dedicata ai prodotti Dop, Igp e Agriqualità della Toscana, evento che, sul modello di successo del già affermato BuyWine, riunirà a Siena, il 7 giugno, 50 i buyer da tutto il mondo, di cui una ventina da Paesi extraeuropei, tra cui Australia, Brasile, Canada, Corea del Sud, Emirati Arabi, Giappone, Hong Kong, Israele, Russia, Stati Uniti, con la regia di Regione Toscana in collaborazione con PromoFirenze, azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze, e grazie alla collaborazione del Comune di Siena e al supporto della Fondazione Qualivita.

Uno strumento in più a sostegno di quel sistema imprenditoriale, di cultura e di tradizioni, che in Toscana dà vita a 16 Dop e 15 Igp (prima regione insieme al Veneto, e prima in assoluto se si sommano le 58 Dop e Igp del vino), e genera ricchezza in tanti territori.

A livello di singola provincia toscana, la più importante in termini di valore prodotto a “indicazione geografica” c’è Grosseto con 35 milioni di euro, seguita da Siena con 24 milioni di euro e Arezzo con 18 milioni di euro. Interessante il dato sull’export, con un valore totale stimato di quasi 50 milioni di euro, con i principali mercati di destinazione che sono USA (38%), Germania (21%), UK (13%), Canada (5%) e Giappone (3%), e che insieme valgono l’80% del totale.

E così, in uno dei luoghi simbolo di Siena, tra le città d’Italia a maggior valore aggiunto legato alla “Dop-economy”, ovvero il complesso di Santa Maria della Scala, ad incontrare i buyer del mondo ci saranno 50 aziende e 16 tra Consorzi e Associazioni di tutela.

Cinque le categorie di prodotti presenti: “formaggi, latte e derivati”, rappresentati dal Pecorino delle Balze Volterrane Dop e dal Pecorino Toscano Dop; “olio extra vergine d’oliva”, che avrà per alfieri l’Olio extravergine di oliva Chianti Classico Dop, l’Olio extravergine di oliva Seggiano Dop, l’Olio extravergine di oliva Toscano Igp; “pani, dolci e farine”, con i Cantucci Toscani Igp, il Pane Toscano Dop, il Panforte di Siena Igp e i Ricciarelli di Siena Igp, a cui si aggiungono, per l’Agriqualità, la pasta secca e ripiena; “prodotti vegetali”, rappresentati dal Farro della Garfagnana Igp, dal Marrone del Mugello Igp e Castagna Monte Amiata Igp, oltre all’orzo tostato Agriqualità; “salumi e carni fresche”, presenti in forze con Cinta Senese Dop, Finocchiona Igp, Prosciutto Toscano Dop e Vitellone bianco dell’Appennino Centrale Igp.

Tra degustazioni ed incontri “business to business”, sarà di scena anche l’incontro con l’Assessore all’Agricoltura della Toscana Marco Remaschi e dal sindaco di Siena De Mossi, dedicato a scoprire dati e tendenze relative alla qualità dei prodotti agroalimentari toscani - a cura di Mauro Rosati della Fondazione Qualivita - ed alla presentazione dei prodotti a marchio Dop e Igp, condotta da Luisanna Messeri, con la partecipazione di 16 Consorzi di tutela e di originali testimonial.

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