Dalla Sicilia alle Regioni del Centro e del Nord i grappoli delle varietà più precoci sono ormai in cantina, soprattutto per le basi spumante che ormai si producono, con grande varietà di stili e di vitigni, un po’ in tutta Italia. Ma ad entrare in vendemmia a livello di “distretto”, per primi, come accade da tempo, sono soprattutto i grandi territori della spumantistica italiana, concentrati soprattutto al Nord, tra il Piemonte ed il Friuli Venezia Giulia, passando per il Trentino Alto Adige, la Lombardia ed il Veneto. Territori importanti, da un punto di vista identitario, ma anche economico, visto che le bollicine (insieme a vini bianchi) sono in crescita, sulla media del mercato, in Italia e valgono ormai oltre un quarto dell’export in valore (885,1 milioni di euro nei primi 5 mesi 2024, in crescita del 9,1%, su un totale delle esportazioni di vino italiano di 3,2 miliardi di euro nel periodo, a +4,9%, secondo i dati Istat analizzati da WineNews. E, un po’ ovunque, la situazione appare buona, con aspettative interessanti per la raccolta, a livello qualitativo, e anche quantitativo, seppur con qualche eccezione.
A dare il via ufficiale, è stata la Lombardia. Dapprima con il Franciacorta, che ha iniziato a tagliare i grappoli nell’avvio della settimana di Ferragosto, con ottime aspettative da parte dei produttori, come segnalato dal Consorzio del Franciacorta, guidato da Silvano Brescianini. Con le cantine che, dopo un andamento climatico complesso, hanno visto un luglio con temperature frequentemente oltre i 30 °C e piogge quasi assenti, che hanno favorito la maturazione delle uve, portando ad un carico produttivo nella media e con un buono stato sanitario, per una vendemmia che continuerà fino alla fine del mese. Sempre in Lombardia, in queste ore, è partita la raccolta anche in Oltrepò Pavese, con Pinot Nero, vitigno simbolo del territorio, e Chardonnay. E se la raccolta vedrà un calo del -30% delle uve sulla media per il maltempo e le troppe piogge, segnala la Coldiretti, ci si aspetta una buona qualità, soprattutto per i bianchi e per le basi spumante. Ma, nelle prossime ore, partirà anche la vendemmia delle uve per il TrentoDoc, le bollicine di montagna simbolo del vino del Trentino. Come testimonia Ferrari Trento, una delle cantina simbolo del territorio, che, da domani, inizierà a raccogliere i grappoli di Chardonnay più a bassa quota per poi proseguire, in un mese, fino alle vigne più alte, sia di Chardonnay che di Pinot Nero. Con attese positive per il livello qualitativo delle uve prima, e degli spumanti poi, ma con una resa che è prevista come “sensibilmente più bassa sul 2023”, dopo un’annata particolarmente sfidante: “mai come quest’anno si è rivelata fondamentale la competenza dei viticoltori e del nostro team di agronomi - commenta Marcello Lunelli, vice presidente Ferrari - per ottenere uve sane e con un ricco profilo aromatico”. E che la vendemmia per le basi spumanti per il Trentodoc sia al via, lo conferma a WineNews anche un altro leader del vino del territorio, ovvero il Gruppo Mezzacorona, tra le realtà cooperative più virtuose in Italia, e tra i big del TrentoDoc, con Rotari, che verosimilmente taglierà i primi grappoli di Chardonnay a partire da questo fine settimana.
Ancora in attesa, invece, il mondo Prosecco: dal Consorzio del Prosecco Doc, fanno sapere che si dovrebbe iniziare in questa settimana, con le varietà complementari come Pinot Nero, Pinot Grigio, Pinot Bianco e Chardonnay, soprattutto nella zona più occidentale, mentre per la Glera, varietà portante del Prosecco, se non cambiano le cose si dovrebbe partire verso la fine della prima settimana di settembre, con quantità ad oggi in linea con la media storica, e uve sanissime. E qualche giorno più tardi, con un quadro simile, dovrebbe partire la vendemmia anche nel territorio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, come spiega il presidente del Consorzio, Franco Adami: “alle condizioni di oggi prevediamo di iniziare la seconda settimana di settembre: le cose in vigna stanno andando bene, speriamo ancora in qualche pioggia e in un miglioramento dell’escursione termica per fare ancora meglio, ma ci aspettiamo, ad ora, una buona annata, in qualità e quantità”.
In Piemonte, invece, nel territorio dell’Asti e del suo Moscato, la vendemmia, “dai dati che abbiamo oggi e dai campionamenti che stiamo facendo, dovrebbe iniziare i primi giorni di settembre. Ad oggi abbiamo buone escursioni termiche che favoriscono l’espressione aromatica del Moscato, e non ci sono particolari problemi in vigna, con quantità previste intorno alla media per il territorio”, commenta il direttore del Consorzio dell’Asti Docg, Giacomo Pondini. E anche nel territorio dell’Alta Langa, la raccolta dovrebbe iniziare tra la fine di agosto ed i primi di settembre, a partire dal Pinot Nero: “abbiamo avuto un po’ di piogge in primavera e poi anche nelle ultime settimane, ma grazie al lavoro degli agricoltori e viticoltori, in un’annata non semplice, le uve sono sane e ad oggi le quantità sono stimate nella media”, commenta Paolo Rossino, direttore Consorzio Alta Langa.
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