Il clima e i suoi “capricci”? Non sono un problema, ma un fattore di produzione di cui non aver paura, ma da gestire, come il terreno, l’uva e così via. Senza allarmarsi se fa più caldo o piove meno, o viceversa, perché in questo senso il “cambiamento climatico” è la costante dell’equazione delle produzione di vino. Ecco il pensiero di Denis Dubourdieu, uno degli enologi più affermati a livello mondiale, e consulente di molte importanti cantine in Francia, in Italia e non solo. Che a Vinexpo spiega a WineNews.tv: “è come quando fai una crociera. Il mare può essere calmo, ma anche burrascoso, con il sole o con la pioggia. Tutto dipende dalla nave, dal capitano e dall’equipaggio, le situazioni vanno gestite, non temute. E la vendemmia è come una crociera da un momento dell’anno all’altro. Le difficoltà del clima sono una situazione normale, ma se se non sai navigare, per tornare alla metafora, é meglio se resti nel porto con gli amici. Come gestire le diverse situazioni? Con una viticoltura di alta qualità, con tanto lavoro in vigna, consentendo all’uva di maturare completamente anche se le condizioni climatiche non sono perfette. Ma d’altra parte il mondo stesso non è perfetto. La cosa stimolante è proprio che ogni annata é diversa, e se il tempo non é quello che speravamo non é assolutamente una tragedia” ...
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