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La vendita diretta in cantina vale oltre il 70% delle entrate per le cantine più piccole, ma anche un importante 24% per quelle più grandi. Così un sondaggio della Silicon Valley Bank. Focus - Coldiretti: in Italia 15 milioni fanno spesa in azienda

Gli acquisti di cibo e vino sono sempre più legati ai concetti dell’esperienza diretta e della “disintermediazione”, con l’acquisto di bottiglie e prodotti enogastronomici che sempre più persone fanno direttamente in azienda. Vale, in generale, per l’Italia, dove ormai sono 15 milioni coloro che “fanno la spesa” in cantine e aziende agricole, secondo una indagine di Coldiretti/Ixè. E vale nello specifico per il vino, dove la vendita diretta, soprattutto per le cantine di dimensioni più piccole, diventa un canale vitale, come emerge dalle anticipazioni di una indagine dalla Silicon Valley Bank (“Secrets of a Successful Tasting Room”), che sarà presentata a Giugno, tra le cantine di tutti gli Stati Uniti, ma anche di Canada, Australia e Francia.
Da cui emerge che le vendite “direct to consumer”, tanto che avvengano nelle strutture dell’azienda o attraverso altre formule come i “wine club”, pesano per oltre il 74% delle entrate per cantine che producono meno di 2.500 casse di vino all’anno, e il 68% per chi arriva fino a 5.000 casse all’anno. Percentuale che diminuisce, ma resta comunque decisamente importante (24%), per le cantine la cui produzione è tra le 100.000 e le 250.000 casse all’anno. Per un numero di visitatori che, a livello internazionale, secondo le cantine intervistate, è di oltre 3.100 persone ogni mese. E, negli Stati Uniti, in particolare, dove il fenomeno dell’enoturismo è nato, negli anni ’70 del 1900 (in California), emerge che la spesa media di chi acquista vino direttamente in cantina è, in media, di 102,13 dollari a persona (con punte di 246,3 dollari in Napa Valley). Con l’esperienza diretta che diventa, così, per l’appassionato l’occasione di comprare bottiglie dal prezzo importante, senza però i ricarichi degli intemediari tra la cantina e il punto vendita, e per la cantina quella di fare anche un marketing diretto di cui beneficiare anche nel lungo e medio periodo. E nel Belpaese, per far incontrare produttori e appassionati “senza filtri”, direttamente in cantina, torna “Cantine Aperte”, edizione n. 24 dell’appuntamento più amato del Movimento Turismo del Vino, in programma sabato 28 e domenica 29 maggio, in tutta Italia (www.movimentoturismovino.it).

Focus - Coldiretti, in 15 milioni fanno spesa dal contadino, il triplo in 5 anni. Da agrigelato a agricosmetici, boom di nuovi prodotti
Sono triplicati negli ultimi cinque anni gli italiani che fanno la spesa dal contadino nelle fattorie o nei mercati degli agricoltori dove è stato raggiunto il record di 15 milioni di presenze nel 2015. Emerge da una indagine Coldiretti/Ixè, a quindici anni dall’approvazione della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) che ha rivoluzionato l’agricoltura italiana allargando i confini dell’imprenditorialità agricola nella tutela ambientale, nelle attività sociali, nella trasformazione aziendale e nella vendita diretta.
“Un exploit da ricondurre - sottolinea la Coldiretti - all’attenzione per il benessere, la forma fisica e la salute, oltre che alla sostenibilità ambientale e alla volontà di difendere e valorizzare il proprio territorio come dimostra il fatto che il 70% degli italiani è addirittura disposto a pagare di più un alimento del tutto naturale, il 65% per uno che garantisce l’assenza di Ogm, il 62% per un prodotto bio e il 60% per uno senza coloranti. La domanda di naturalità - spiega la Coldiretti - ha fatto nascere anche nuovi prodotti come gli agrigelati che utilizzano il latte dalla stalla al cono, le agribirre con l’impiego dell’orzo aziendale in un contesto produttivo a ciclo chiuso garantito dallo stesso agricoltore o gli agricosmetici che sono ottenuti da proprie coltivazioni o allevamenti, da quelli di bava di lumaca a quelli a base di linfa della vite ma anche al latte d’asina, al miele, all’olio o al vino ma si assiste però anche ad inaspettati ritorni come il pane del contadino che utilizza magari grano recuperato dal rischio di estinzione”.
Un vero boom che ha portato ad oltre 10.000 punti vendita gestiti direttamente dagli agricoltori tra fattorie e mercati lungo tutta la Penisola grazie alla fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti, che ha realizzato la più vasta e capillare rete di vendita organizzata dagli agricoltori nel mondo che può contare su fattorie, botteghe e mercati che coinvolgono 20.000 aziende con prodotti coltivati su circa 200.000ettari di terreno.
Nei mercati e nelle fattorie si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. I mercati degli agricoltori promuovono la conoscenza della stagionalità dei prodotti, ma anche la filosofia del km zero, con i cibi in vendita che non devono percorrere lunghe distanze, riducendo le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio.
Gli effetti si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Oltre a ciò, svolgono una importante azione di recupero di varietà a rischio di estinzione. Si stima che - rileva la Coldiretti - almeno 100 varietà vegetali definite minori, tra frutta, verdura, legumi, erbe selvatiche e prodotti ottenuti da almeno 30 diverse razze di bovini, maiali, pecore e capre allevati su scala ridotta trovino sbocco nell’attuale rete di mercati e fattorie degli agricoltori.
“I mercati degli agricoltori in realtà non sono solo luoghi di commercio ma hanno acquisito nel tempo un ruolo importante come momenti di aggregazione, svago e socializzazione con lo svolgimento di variegate attività che vanno dai corsi di formazione per l’orto ai laboratori didattici per i bambini, dai cooking show con gli agrichef all’educazione con i tutor della spesa ma anche momenti di solidarietà” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

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